Federica Sassaroli: Puoi ma non puoi

Sí è vero che ufficialmente si possono fare gli spettacoli, però il graduale smantellamento del pubblico, degli organizzatori e dei lavoratori dello spettacolo dal vivo li rende complessi a farsi. 

Gli spettacoli organizzati sono pochi, quindi il primo ostacolo è riuscire ad essere fra i pochi a godere di questo privilegio. (E in genere, se una volta a riuscirci erano i grandi nomi, ora sono soprattutto i grandisssssimi nomi).

Ammesso che si riesca ad avere uno spettacolo, potrebbero esserci troppe poche prenotazioni, ergo spettacolo annullato. 

E, fatta eccezione per qualche realtà finanziata in qualche modo, se per caso non ti annullano lo spettacolo, ci sono poche persone quindi il cachet potrebbe essere fortemente decurtato.

E non mi dilungo ad elencarvi altre simili amenitá che sono sempre esistite ed ora si sono semplicemente aggravate.

Mi è andata bene perché al Teatro Marenco di Novi con grande impegno hanno semplicemente fatto slittare la data di oggi della Gabbianella a fine febbraio.

Non so se sapete ma, fatta eccezione per il primo periodo di 

 emia, dei ristori per noi lavoratori dello spettacolo si sono perse le tracce. Giuro non mi sto lamentando, vorrei solo dire che possiamo trovare un patto di non belligeranza, un compromesso. Io vado a fare la teatrante stagionale, vado ad eremitare artisticamente nei boschi, farò teatro nei boschi dove, per mia pace, di green ci sarà solo solo il fogliame… 

Ah no, è vero, in Piemonte sono stati chiusi anche i boschi. Mi auguro che nel comitato tecnico scientifico abbiano inserito almeno un paio di cinghiali così da rendermi più facile il compito di fidarmi di loro.

È un compito decisamente impegnativo e non credo di essere un’attrice all’altezza del ruolo.

P.S.: in foto la bellissima cornice di Cascina Bellaria