Sono nata con
un sassolino nella scarpa
e un piede balbuziente
in una giornata che vagiva
nel lento tramonto
Sono nata
come mia madre non mi voleva
in uno spazio
in cui il tempo tesseva un impulso
che non mi apparteneva
che non mi consolava
In piazza una bancarella
con scarpe di secondo piede
Lo sguardo del giorno
che m’accolse
dove poi si rivolse?
Sono nata con un sassolino nella scarpa
che credevo d’altri
ed era mia
trovo sia una poesia assai bella e condivisibile, in fondo tutti portiamo sassolini nella scarpa che non sono nostri
si, è così, e non è mai troppo presto quando ci se ne accorge
….Tantissima originalità, come sempre, nei versi di questa splendida autrice…
grazie Silvia