Il mio nome è Alessandra Prospero, sono nata e cresciuta a L’Aquila, città ove tuttora vivo e che non mi ha risparmiato la dolorosa esperienza del terremoto del 2009, evento che ha instillato in me la genetica del ricostruire. Sempre in questa città ho compiuto gli studi classici prima e criminologici poi. Ho fondato nel 2013 il collettivo – divenuto community e magazine – di Poesiafemminilesingolare e nel 2016 il gruppo “La Compagnia dei Poeti dell’Aquila” insieme a Valter Marcone. Ho fatto parte e tuttora faccio parte del direttivo del Poetry Slam Abruzzo Centro Italia e sono stata la prima donna Mc a condurre una finale regionale di Poetry slam nel centro sud. Sono iscritta all’albo dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo come giornalista pubblicista. L’amore per la Parola, per il logos, ha dunque permeato tutta la mia vita, sfociando nella fondazione nel 2018 della mia casa editrice, la Daimon Edizioni dell’Aquila. Amo il mio lavoro da editore e curo con dedizione i testi di poesia (ma non solo) che pubblichiamo. Ho un figlio meraviglioso di 15 anni, Sebastiano, e un compagno di vita prezioso con il quale condivido fortunatamente la passione per la scrittura e l’arte, essendo lui scrittore e regista.
Come e quando ti sei avvicinata alla poesia.
In realtà è stata la Poesia ad avvicinarsi a me. La Poesia è folgorazione e io la folgorazione l’ho avvertita presto. Sono cresciuta in una casa piena di libri: mia madre è sempre stata una lettrice appassionata e mi ha trasmesso la sua passione per la lettura. Il mio registro comunicativo, però, è sempre stato più lirico ed ermetico: trovo che la pratica e il labor limae consentano di dire molto in poco, cesellando, perfezionando, modellando, sottraendo o aggiungendo, dipende dai casi. Sempre, però, nel rispetto quasi sacrale che Essa merita.
Ti è venuto spontaneo scrivere poesie?
Sì, come detto in precedenza, il mio registro comunicativo è decisamente poetico. In Poesia riuscivo – e riesco – a scrivere di qualsiasi argomento, qualsiasi episodio, qualsiasi suggestione. Spesso anche variando stile.
Dove prendi l’ispirazione?
Ogni cosa può essere fonte di ispirazione, questo sta alla sensibilità individuale… la domanda giusta sarebbe invece in questo periodo: “Dove trovi il tempo?”, poiché sono talmente impegnata come editore a curare i testi altrui che, ahimè, spesso dimentico i mei.
Sei concentrato solo sulla poesia o hai avuto modo di addentrarti anche nella narrativa?
Per anni ho recensito libri di narrativa e per anni ho fatto la giornalista: non sono nuova alla prosa. Di certo mi piace leggere narrativa e pubblicarla ma la mia indole ha indubbiamente un andamento meno prosastico.
Quando scrivi una poesia tendi a mettere al suo interno un messaggio da lasciare al lettore?
Ungaretti ebbe a dichiarare che la Poesia è tale solo se “porta con sé un segreto” ben centrando suo il fulcro ontologico. La Poesia è polisemica per definizione, ha sempre un significato altro, nascosto, secondario o anche sotterraneo. A ben riflettere, l’estensione semantica è prerogativa della vita stessa: poche cose sono monolitiche nel loro messaggio o nella loro valenza. In ciò risiede la magia del verso e dell’espressione poetica: nella ricchezza e nella complessità di significato. Tutto è segno (in greco “sema”), tutto è denso di senso.
Trovi che il tuo percorso di poetessa ti abbia in qualche modo cambiato nel tempo?
La Poesia è comunque anche una scelta di vita, sia esso un atto consapevole o meno.
Hai vinto qualche contest o concorso di poesie? Come ti sei sentita
Ho vinto diversi premi letterari anche internazionali. La cosa mi ha ovviamente sempre gratificato ma l’elemento più stimolante di una partecipazione a un concorso per me non è competere con gli altri, bensì mettermi in gioco, mettere alla prova me stessa. A casa e in ufficio ho appeso alle pareti solo 1/20 degli attestati e dei diplomi ricevuti: i riconoscimenti non devono tramutare il mio amore per la Poesia in un mausoleo atto solo a soddisfare l’ego. Partecipare ai concorsi mi mantiene viva, mi dà ogni volta un brivido sferzante di condivisione e di presenza. Non solo. Mi ha permesso di conoscere tante realtà e tante meravigliose persone che porto sempre nel cuore.
Cosa consiglieresti a chi si avvicina alla Poesia?
Consiglierei innanzitutto di studiare la storia della Poesia, la sua nascita e la sua evoluzione nel corso dei secoli. Pochi ne conoscono la storia, le correnti, i movimenti, le epoche, gli esponenti e i testi, per non parlare poi dei dettami stilistici e metrici… Trovo che non si possa praticare degnamente la Poesia se non se ne conosce almeno la storia.
Quali sono le tue opere? Spendi una breve frase per ogni titolo, se vuoi puoi inserire anche il link di acquisto.
Il computo delle antologie che contengono almeno un mio testo poetico si è perso ormai. Per quanto riguarda i libri di cui sono autrice, ne ho pubblicati quattro libri finora:
– P.S. Post Sisma, Città del Sole edizioni, Reggio Calabria, 2012;
L’esordio, carico di pathos. Il titolo, sarcastico, si riferiva a qualcosa che in genere è posposto, la postilla; per me invece era qualcosa da cui non sarei più tornata indietro.
– Ierousalem, GDS Edizioni, Vaprio d’Adda (MI), 2013;
Un viaggio doloroso. Oggi cambierei la copertina ma l’editore mi piacque molto.
– Haikuimia (con Claudio Spinosa), Arkhè edizioni, L’Aquila, 2016;
Un’avventura stimolante, una raccolta di haiku scritti a quattro mani con il poeta e amico Claudio Spinosa.
– Nel giardino di Hermes, Daimon Edizioni, L’Aquila, 2020.
La silloge matura che mi ha dato moltissime soddisfazioni. Di questo libro pluripremiato sono autrice, editor ed editore.
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