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Comunque, a guardare le cose con occhi diversi, mi sono accorto di tanti particolari che prima non avevo notato; per esempio, che esistono case felici, case tristi e case che una volta erano felici e adesso non lo sono più, e queste sono quelle che a vederle fanno più tristezza di tutte.

Ho capito che ciò che fa apparire le case felici o tristi sono i particolari: la forma del tetto, i colori delle facciate, le finestre, i balconi, le ringhiere, i fiori che hanno sui davanzali e il giardino, se ce l’hanno.

Ogni casa e ogni palazzo, a guardarli bene, mostra il suo ghigno o sorriso, oppure un senso di indifferenza, alterigia o ostentazione. Chi ha costruito quegli edifici, forse senza neppure saperlo, ha messo in piazza i pregi e i difetti della propria anima. E così anche i cancelli, i muri di cinta, le rimesse per gli attrezzi, i giardini, gli orti, gli alberi piantati lungo i marciapiedi e nelle piazze, le strade, i vicoli, i lampioni, senza star qui a fare un elenco preciso che poi va a finire che viene una cosa troppo lunga e magari anche un po’ noiosa.

Dico solo che anche per tutti quei cancelli, muri di cinta, rimesse per gli attrezzi, eccetera, eccetera, vale un po’ la stessa cosa che vale per i libri: ciascuno di loro parla di altri cancelli, muri di cinta, rimesse per gli attrezzi, eccetera, eccetera, e ci racconta qualcosa delle persone che li hanno costruiti.

Che poi, invece, di sapere come sono fatte dentro quelle case e quei palazzi non m’importa nulla; e come mai non me ne importi niente me lo sono chiesto tante volte e non ho mai trovato una risposta; che questa cosa, di farmi da solo le domande e di non sapere rispondere, non mi piace per niente perché mi fa anche sentire poco intelligente.

Tanto è vero che una volta avevo appeso in camera mia un foglio con le parole di un filosofo che avevo sentito per caso, e che mi sembrava fossero all’incirca queste: “Non farti domande a cui non sai rispondere e non cercare risposte a domande che nessuno ti ha fatto”.

Che, ripensandoci adesso, per essere un filosofo non aveva una gran bella filosofia.

(Tratto da La vita è solo una malattia mortale sessualmente trasmissibile? J. Iobiz, 2021)

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