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Non avevo mai notato, prima di oggi, che in fondo alla mia strada c’è un’altra casa disabitata. È un edificio basso, dipinto di giallo ocra, con le persiane marroni sempre chiuse che secondo me ora, per aprirle, ci vorrà un bravo falegname. Un pino le ha riempito il tetto con i suoi aghi e quando piove le cadono giù dalle falde delle colate scure che hanno macchiato tutti i muri, che adesso sembra una casa che piange.

Si vede bene che è una casa triste, come quella bianca avorio di là dalla strada; sono diverse ma sono tristi entrambe. Allora ho pensato che è proprio vero quello che disse un grande architetto russo, che tutte le case felici sono simili tra loro, ma ogni casa infelice è infelice a modo suo, che a ripensarci non sono neppure tanto d’accordo con questa affermazione, e non sono nemmeno sicuro che fosse proprio un architetto russo.

(Tratto da La vita è solo una malattia mortale sessualmente trasmissibile? J. Iobiz, 2021)

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