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Racconti: HO FATTO UN SOGNO, Gregorio Asero

HO FATTO UN SOGNO

Ho fatto un sogno, uno strano sogno. Accovacciato in qualche nicchia del mio mondo, fissavo i vapori della terra che salivano verso il cielo.

La luna, molto al di sopra, li rendeva a poco a poco di un colore argentato.

Ed ecco che ho sentito sulle mie spalle un dolce peso, come l’abbraccio della donna amata.

Il peso, sentivo, era dovuto a due piccole ali che mi stavano spuntando. No! Stavano come …. sbocciando. Col fiato sospeso rimasi a guardare.

Oh, non erano grandi ali solide e sicure, no erano due piccole, piccolissime ali, come quelle di una rondine.

Mentre vedevo il sole scomparire all’orizzonte, le sentii a poco a poco schiudersi e … prendere forma e irrigidirsi, tendendosi come una sottile pelle di seta.

Rade nuvole riempivano il cielo quella sera. Le vedevo galleggiare bianche, contro il rosso-azzurro dell’agonia del cielo al tramonto.

Il mio sguardo era sempre rivolto lassù, lontano, dove cominciavano a tremare le prime stelle.

Le nuvole, come piccoli boccioli di lana, brillavano lontani alla luce del sole morente, come se fossero delle dorate scintillanti schegge di diamanti.

Le stelle erano in un mare palpitante d’intenso colore.

Sentivo la pace placare il mio spirito guerriero e indomito, il mio antico compagno di venture.

Ed ecco, improvvisamente, mi trovai fra le nuvole bianche e calde. Io volavo e veleggiavo. Il mio eterno desiderio si compenetrava nella pace dell’immensa pulsante nuvola di stelle che, seguivano serene il mio volo.

Un’infinita fiamma di cobalto mi avvolgeva come mantello.

Le mie ali si estendevano, si aprivano come vele al vento, come valve di una meravigliosa potente conchiglia marina.

Sospeso in quella bolla d’aria, guardavo, con occhi pieni di tenera gioia, luccicare lontano le luci del mondo.

Così mi allontanai sempre di più dalle umane tristezze, per raggiungere le stelle, le mie sorelle stelle.

Una stella, una nuova stella ora brilla nel cielo. E’ nera, voi non la vedete, ma è nera. Ora io vi guardo.

Sulla mia parola credetemi, vi guardo.