Può anche darsi che la sua, per quanto comprensibile, sia una forma di paranoia. Brent è il suo incubo, e non potrebbe essere altrimenti. Quel clochard, barba e capelli lunghi brizzolati, gli ricorda in qualche modo l’enigmatico personaggio, celato in uno dei suoi molteplici travestimenti. Parker, attraversa la piazza e s’incammina sul marciapiede senza distogliere lo sguardo su quell’uomo che lo precede di alcuni metri, seminascosto tra la folla, il quale dà l’impressione di accelerare il passo come se volesse dileguarsi in fretta. Il detective non ha intenzione di lasciarsi sfuggire l’occasione, aumentando a sua volta l’andatura fino a portarsi a poca distanza dall’uomo. A un tratto, il clochard si ferma e si gira, osservando impassibile il suo inseguitore. Parker, arresta la sua corsa. Sono momenti di estrema tensione, in cui sembra che né l’uno né l’altro siano propensi nel prendere una qualsiasi iniziativa, questo anche a causa della numerosa gente che transita sul posto. Ma la prudenza non è mai troppa, così entrambi infilano la mano all’interno della giacca, in corrispondenza dell’ascella. Contemporaneamente estraggono le loro pistole puntandole sul rispettivo bersaglio, creando una sorta di panico e un fuggi fuggi generale. All’improvviso, il clochard alza il braccio armato e spara un paio di colpi in aria, incrementando la paura tra i presenti. Parker, rimane indeciso se premere il grilletto della sua semiautomatica; un breve lasso di tempo che permette al suo antagonista di darsi alla fuga, scomparendo tra la folla. Vano è il tentativo del detective nel cercare di rintracciarlo, per cui non gli rimane che ingoiare l’ennesimo boccone amaro.

                                               ***

– Sicuro che fosse lui? – chiede Ted.

– Certo! Chi altro poteva essere, se non Brent – risponde Parker, seduto dietro alla sua scrivania.

– Non lo so, magari è uno dei tanti a cui non siamo simpatici – replica l’amico, accomodato dinanzi.

– No, era lui, anche quando si camuffa in uno dei suoi travestimenti si riconosce al primo impatto; possiede un’aura unica. –

– Hai avuto la possibilità di averla vinta, ma non l’hai fatto – interviene Jennie, seduta a fianco di Ted.

– Già, metti il dito nella piaga, non è la prima volta che succede e non posso esserne fiero. Be’, devo ammettere con tutta onestà che anche lui in qualche occasione mi ha risparmiato. –

– La situazione è più seria di quanto immaginassi – osserva con una punta di ironia, Ted.

– Eppure, sono sicuro che avrei premuto il grilletto se non fosse stato per tutta quella gente innocente che ci stava intorno, poteva scapparci il morto e io non me la sono sentita di correre questo rischio. –

– Mi sembra una buona giustificazione – dice Jennie.

– Sì – aggiunge Ted. – Verranno tempi migliori. –

– Già – replica Parker.

– Bene; che ne dite se al momento poniamo la parola fine su Brent e di rilassarci con una tazza di caffè? – dice la donna.

– Sagge parole, come sempre – risponde serafico il detective.