IL VENTO

È mite carezza
che passa gentile
e tiepida, scherza
coi fiori d’aprile;
è vasto respiro
lanciato sull’onda
che spinge la vela
in corsa gioconda.

È mano che afferra
con dita spiegate
e all’albero strappa
le foglie dorate.

È gelido soffio
che scende dai monti
e in ghiaccio tramuta,
i rivi e le fonti
così senza posa,
or rapido or lento
si svolge l’eterno
cammino del vento.

ADA NEGRI

Poesia di 3 strofe di diversa lunghezza: 8, 4 e 8 senari; rime alternate: gentile/aprile; onda/gioconda; spiegate/dorate; monti/fonti; lento/vento. Molti enjambement: ai versi 4, 6, 8, 10, 12, 17, 19, 20. Il vento viene descritto nelle tre strofe con un climax discendente. Nella prima è paragonato a una carezza mite, gentile e tiepida; scherza con i fiori, è un ‘vasto respiro lanciato sull’onda’. Nella seconda il vento è forte, e strappa le foglie dorate dell’albero. Nella terza il vento è un gelido soffio, che ‘scende dai monti’ e ‘tramuta in ghiaccio’ i ruscelli e le fonti; così incessante, ora veloce ora lento, il vento compie il proprio cammino eterno.