Soldati russi tornate ad essere uomini.
Questa gloria vi è offerta ora, coglietela.
Finché c’è ancora tempo, ascoltate:
se continuate questa guerra selvaggia; se voi, ufficiali, che siete nobili di cuore, ma che un capriccio può degradare e gettare in Siberia;
se voi, soldati, servi della gleba ieri, schiavi oggi, strappati violentemente alle vostre madri, alle vostre fidanzate, alle vostre famiglie, sudditi del knout, maltrattati, mal nutriti, condannati per lunghi anni e per un tempo indefinito al servizio militare, che è più duro in Russia che la colonia penale altrove;
se, voi che siete vittime, vi schierate contro le vittime; se, nell’ora santa in cui la venerabile Polonia si alza, nell’ora suprema in cui vi è data la scelta tra Pietroburgo dove è il tiranno e Varsavia dove è la libertà;
se, in questo conflitto decisivo, trascurate il vostro dovere, il vostro unico dovere, la fratellanza; se fate causa comune contro i polacchi con lo zar, loro carnefice e vostro;
se, come oppressi, non avete imparato nulla dall’oppressione se non a sostenere l’oppressore;
se fate della vostra disgrazia la vostra vergogna; se voi, che avete la spada in mano, mettete la vostra forza cieca e ingannata al servizio del dispotismo, il mostro pesante e debole che vi schiaccia tutti, russi e polacchi;
se, invece di voltarvi e affrontare il macellaio delle nazioni, travolgete vigliaccamente, sotto la superiorità delle armi e dei numeri, queste popolazioni eroiche e disperate, che rivendicano il primo diritto, il diritto alla patria;
se, a metà del XIX secolo, consumate l’assassinio della Polonia, se fate questo, sappiate questo, uomini dell’esercito russo, cadrete, cosa che sembra impossibile, sotto anche le bande americane del Sud, e solleverete l’esecrazione del mondo civile!
I crimini di forza sono e rimangono crimini; l’orrore pubblico è una pena.
Soldati russi, ispiratevi ai polacchi, non combatteteli.
Quello che avete davanti a voi in Polonia non è il nemico, è l’esempio.
VICTOR HUGO
Casa Hauteville – febbraio 1863