Valeria Bianchi MianI RACCONTI IN VERDE-ORO <日記 | Nikki di Primavera>.

GIARDINO AUTOBIOGRAFICO

Le formiche zampettano operose tra le pagine del mio diario. In Giappone, il Nikki è ricettacolo percettivo, spazio sensoriale per appunti, scrigno magico per trasformare l’intuizione in haiku, l’abbozzo in racconto. Sono qui e ora nel giardino, seduta sopra il muretto tra gli aranci e la magnolia; mi diverto a raccogliere i documenti che mio padre ha alacremente organizzato, recuperando genealogie con cura certosina. “Regno d’Italia. Registro della popolazione della Città di Milano, 1901”: il bisnonno Emanuele Napoleone, ottenuto il divorzio da Adele, la prima moglie segregata in un manicomio svizzero, deve affrontare rocambolesche avventure e transitare da una cittadinanza all’altra – elvetica e italiana – per omologare la sentenza. Risulta bigamo, viene e va da Milano a Lugano. Poiché ama la bisnonna Zelmira, fa di tutto per stare con lei. Più tardi, compensazione del Fato, la tremenda perdita che aveva trascinato Adele nella più atroce follia, colpirà anche Zelmira, ma la bisnonna supererà il dolore della morte di un figlio grazie alla poesia e alle sedute spiritiche. Rifletto, nel sole di aprile, covo l’idea per scrivere il racconto da inserire nella corale “Autobiografia del Nemico”, antologia che va nascendo dal corso di scrittura che ho condotto con Massimo Tallone. Un merlo canta imperioso tra i rami del mandarino.

Nella fotografia: ho avuto diciotto anni anch’io. Sono a Parigi, ho il sorriso pirata.

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