Roberto Busembai .

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Zia Molly

ESSERE STRANI

Da bambina se rimanevo attirata da un qualcuno che per me era particolare, o faceva o diceva cose che al momento mi risultavano “diverse” dal comune, spesso venivo ammonita da mia madre, che mi sgridava con la classica voce soffocata che solo lei sapeva fare, vietandomi con assoluta caparbietà di stare lontana da quella persona perchè “è strana”.

Non capivo affatto il termine, ovvero non comprendevo a cosa attribuisse la stranezza, non notavo niente di differente dall’essere diverso da me o da mia madre o comunque da ogni altra persona, forse era bionda ma questo non mi sembrava fosse una caratteristica da annoverarla “strana”, forse perchè era bassa o grassa o magra o troppo alta o….erano tante le domande che mi facevo ma ogni volta che magari mi affascinava di più una determinata persona ecco la solita frase: “Stai lontana che è una persona strana!”.

Poi sono cresciuta e il concetto “strana” che mia madre mi sottolineava l’ho compreso perfettamente e al contempo ho anche compreso che tale concetto è usato molto spregevolmente e con tutta la cattiveria possibile dalla società intera. Una persona strana è quella (concetto generale) che fa e dice cose che gli altri (nella totalità generale) non dicono e non fanno perchè dotati di intelligenza e rispetto delle regole ( secondo il parere di tutti). Una persona strana ( ancora sottolineo il concetto generale) è perciò al contempo pericolosa, da tenere lontana, da non relazionarvi e da guardare con molta suscettibilità e sospetto!

Wow però, l’uomo quando vuole auto-stimarsi e auto-lodarsi sa bene come fare!!!!!!!

Ho raggiunto mia fortuna, un’età che di questi pregiudizi me ne sbatto completamente, e comunque devo essere sincera me ne sono sempre sbattuta ugualmente anche da giovane, tanto perciò da essere classificata tra queste “strane”. Si e me ne vanto, sono strana, solo perchè ho sempre fatto a modo mio e non sono mai caduta in compromessi, ho ottenuto quello che volevo sempre lottando e spesso a spada tratta, non ho peli sulla lingua e dico ciò che penso e questo è ancora un motivo in più per essere classificati tra gli “strani”. Non riesco a sopportare soprusi e vincoli sulla libertà personale, non amo classificarmi e classificare, non sono niente e nessuno e sono al tempo stesso una persona come tutte le altre di questo mondo e mangio, respiro, penso e amo come tutte le persone.

Ci sono tante “figure” che compiono cose diverse o la pensano in maniera totalmente diversa dal pensiero e fare generale e comune, e spesso sono quelle “figure” che sanno cogliere nel centro della cosa e sanno riscontrare il bene dal male, il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato e possiedono ancora quella magica proprietà d’innocente veduta del mondo che hanno trattenuto da quando eravamo bambini.

Io credo che la libertà di vita si raggiunga soltanto quando si abbattono quei muri e quegli ostacoli che la società stessa ha vincolato in eterno con modi di fare e di dire (quasi fossero leggi) e dai quali non si riesce a scavalcare o abbattere, la vita che viviamo è una e indistintamente unica e dobbiamo essere noi stessi a saperla condurre per mano e fa si che da parte nostra abbia tutto quello che possibilmente si può avere. Le traversie dolorose sono ostacoli naturali della vita stessa, ma dobbiamo avere quel pizzico di “stranezza” in noi che ci fa vedere le cose per non come ce le fanno apparire ma per come noi stesse siamo in grado di vederle.

Sono “strana”, si e non dico che me ne vanto perchè sarebbe come vantarsi di essere vivi, sono “strana” perchè amo il papavero più della rosa, perchè do al pane il pane e vino al vino, sono “strana” perchè a volte amo la solitudine più del caos, perchè non mi espongo sui social o non mi vanto di qualche “stupida” prodezza, sono “strana” perchè nonostante la mia età avanzata amo ancora vestirmi eccentricamente e coloratissimo, sono “strana” perchè…..?

Quando ero bambina e mi affascinava questa tipologia di persone, mi madre mi ammoniva sempre dicendomi “stai lontana da quelle persone, sono strane!”…..al momento le rispondevo di si, ma sapevo benissimo nel mio cuore che era una grossa bugia, l’indomani se ci riuscivo, da sola, andavo a ricercare quelle persone “strane”.

Zia Molly

Immagine web: Michigan, 1973, Don Hudson