Si ferma a una fontanella per dissetarsi.

«Lei, non ha sete?»

«Ripensandoci, è bene fare una buona scorta d’acqua» risponde Ted, avvicinatosi allo zampillo.

«In previsione della nostra lunga chiacchierata» osserva Barnes.

«Già. Spero, comunque, che non debba protrarsi per molto, mi sentirei un ingrato nei suoi confronti.»

«Non si mortifichi, ho preso un giorno di riposo proprio perché pensavo che la nostra conversazione andasse per le lunghe.»

«È gentilissimo.»

«Rendersi utile è una sensazione che fa piacere a chiunque, non crede?»

«Sono d’accordo!»

«Il problema, casomai, è deludere le sue aspettative» afferma l’uomo, messosi in cammino con l’investigatore.

«Io per natura sono ottimista» replica Ted.

«Già!»

***

L’uomo, intontito, raccoglie il revolver cadutogli sul tappetino vicino ai piedi, apre lo sportello ed esce dalla macchina e, prima che possa mettere a fuoco la realtà circostante, gli arriva un diretto in pieno volto che lo stende per terra come un grosso salame.

«Chi diavolo sei?» dice Parker con tono irritato. «Sei sicuro di avere tutte le rotelle a posto? Non mi dire di sì, perché, quanto è vero Dio, ti riempirò talmente di pugni e calci che dovrai camminare per il resto della tua vita a quattro zampe.»

«Figlio di puttana, chi cazzo ti credi di essere!» tuona “L’armadio”, alzandosi, con l’intenzione di mettere a tacere quella specie di gradasso. L’uomo riceve sul viso un altro pugno che lo fa barcollare. Eroicamente rimane in piedi quel tanto che basta per avventarsi sul detective, il quale lo anticipa con una ginocchiata ai testicoli e un’altra ancora che lo fa piegare. Un gancio sulla guancia e stramazza al suolo.

«In questo momento non mi sei per nulla utile» osserva Parker, riferendosi all’uomo disteso per terra privo di sensi. «Non mi ci vuole molto per capire da dove vieni e chi ti ha mandato; be’, ha avuto una pessima idea!»

Il malcapitato dà segni di ripresa.

«Non mi servi, puoi startene tranquillo; anzi, ti consiglio di appisolarti almeno fino a quando non scomparirò dalla tua vista.»

All’uomo non rimane che obbedire.

«Dovrò chiedere un risarcimento danni» continua il detective avvicinatosi alla berlina grigia. «È la cosa che odio di più.»

***

«Come si chiama il ragazzo?»

«Daniel.»

«Cosa faceva prima che si aggregasse al “Movimento per la salvezza”» chiede Barnes.

«Nulla di particolare, che io sappia» risponde Ted.

«Niente scuola, sport, divertimenti, la fidanzatina? Voglio dire, tutte quelle cose che di solito si fanno alla sua età.»

«Di quale età parla?»

Barnes ha un’espressione perplessa.

«Di preciso non so risponderle, forse…»

«Quindici, sedici, diciassette anni.»

«Sì.»

«Sa benissimo che se fosse così giovane, probabilmente, la legge sarebbe potuta intervenire senza problemi.»

«È proprio quello che pensavo…»

L’investigatore si lascia andare ad un sorriso ironico.

«Il ragazzo ha una laurea in medicina, è appassionato di baseball, il suo vero e unico divertimento; e da quello che so, non è fidanzato da almeno un paio di anni.»

«Un ragazzo un po’ cresciuto» commenta Barnes. «È un uomo…»

«Per la sua mamma è pur sempre un ragazzo, e lo è anche per me, a vedere come si è lasciato abbindolare da quella strana gente.»

«È un mio collega …»

«Al momento non può vantare la sua fama.»

«Non è escluso che possa farlo in futuro.»

«Se avesse un maestro del suo livello, ci conterei a occhi chiusi.»

«Grazie per gli elogi… il ragazzo saprà farsi strada.»

«Ammesso che riesca a uscire da lì.»

«Mi sorprende! Ha perso il suo ottimismo?»

«Stia tranquillo, la situazione è sotto controllo; fa parte della nostra filosofia non dare mai nulla per scontato.»

«Ci avrei scommesso!»

***

Quello che non ci si aspetta da Parker e, girando fra gli scaffali del supermercato, dare la priorità a prodotti tipo: latte, biscotti, barattoli di marmellata, fette di pane, carne, caffè, ecc. Insomma, quanto di utile per un normale consumo alimentare; fin qui nulla di strano, solo che il detective non è legato a queste abitudini, considerando che c’è già chi si prende cura di lui: la madre e la sempre attenta Jennie. Naturalmente, nel carrello vi trova posto l’immancabile confezione di birra.

«Grosse novità» osserva Elsa, l’amica cassiera, mentre passa i prodotti allo scanner.

«Immagino che ti riferisca alla spesa.»

«Be’, sì. È una novità, perlomeno riguardo tutte quelle volte che vieni qui a farmi visita.»

«Già» risponde il detective. «Tutta questa roba non è mia.»

«Questo l’ho capito.»

«A parte la birra.»

«Anche questo mi è chiaro.»

«Ho voluto fare un favore a una persona…»

«Il solito animo gentile.»

«Lo sai, sono fatto così.»

«Mi piaci… voglio dire, come sei fatto.»

«Davvero?»

«Certo! Esserti amico è un piacere per chiunque… per me, in modo particolare…»

«Hai detto bene, tra noi non c’è una semplice amicizia.»

«E cosa ci sarebbe?» chiede sorniona la donna.

«Simpatia!» risponde Parker, impegnato a mettere i prodotti acquistati dentro i sacchetti per la spesa. «Anzi, attrazione! Ne sono convinto!»

«È un’affermazione impegnativa.»

«Mi prendo la responsabilità, con tutte le sue conseguenze» replica con ironia l’uomo. «Sei libera una di queste sere?»

«Lo sono sempre, lo sai.»

«Su questa cosa non riesco a raccapezzarmi.»

«Perché?»

«Faccio fatica a pensare che una bella donna come te non abbia uno stuolo di ammiratori; la cosa mi fa impazzire.»

«Se è per questo c’è ne sono tanti, ho solo l’imbarazzo della scelta» risponde sorridendo Elsa.

«Già, non potrebbe essere altrimenti» commenta il detective. «Un impegno per nulla facile.»

«Vorresti darmi una mano?»

«Perché no! Ti andrebbe di andare al cinema?»

«Non sapevo che ne fossi appassionato.»

«Lo sei tu; a me non dispiace. Naturalmente per il film mi affido alla tua competenza.»

«Ok. Ne ho in mente uno niente male, spero che piaccia anche a te.» 

«Sicuro.»

«Non puoi esserne certo prima di vederlo.»

«Hai ragione; la stessa cosa vale anche per te, immagino.»

«Giusto.»

«Passerò qui a prenderti.»

«Quando?»

«Decidi tu.»

«Mi piacciono le sorprese.»

«Ok. Allora a presto!»