La pratica inevasa del pianto
diventa pozza dopo il temporale
pozzo nel fondale dell’anima
dove galleggiano parole e volti
a richiamo struggente di un tempo
sempre troppo vicino al cuore.
Attendo la quiete dopo la tempesta
che riporti sperata chiarità nel cielo
e rifletta le stelle sul pelo dell’acqua.
Respiro di pace è il canto delle
rondini e il colore mai dismesso
delle rose selvatiche a coprire lo
sbrano del muro tra le ortiche
anche se code di nubi vagano
indomite su strade senza bordi.
Oggi però resto sospesa in attesa
di placare l’arsura con
un sorso d’azzurro.