Giuseppe Pippo Guaragna· 

Le verità bugiarde

Nel suo sguardo il mistero e la menzogna,

e nei suoi occhi il sole.

Son la tua donna, disse,

sono la voluttà che ti sconvolge,

io ti dono il mio corpo,

l’anima mia e un infinito amore.

La guardavo smarrito,

quella pelle di pesca

gli occhi come marea che monta e assale,

il seno prorompente e la sua bocca

ricolma di promesse,

di verità bugiarde e affascinanti.

Sorge forse dal mare più profondo?

Dai più lontani cieli forse cade?

Come capire appieno il suo mistero?

Ma in fondo a chi fa gioco

che sia figlia d’un astro o della notte,

nasce così l’amore,

con i suoi dubbi e con le sue illusioni.

E camminammo, insieme camminammo,

del sogno noi le fragili creature

finchè non ebbe fine.

Ed ora vago solo alba e tramonto,

e non c’è più una sera,

messaggera del buio e delle stelle,

che tenga il suo profumo,

del suo miele il sapore,

che mi doni l’assenzio del ricordo.

GPG

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