
Guerra in Ucraina, CasaPound: “Né Russia né Nato, Italia torni potenza e fondi un’altra Europa”
Torino, 9 maggio – “Né Russia né Nato: tornare potenza”, questo il testo
degli striscioni affissi dai militanti di CasaPound Italia nelle
principali città italiane tra cui Torino ed Ivrea. L’obiettivo ribadire
la necessità di uscire da un sistema contrario agli interessi italiani e
europei.
“L’Italia ha il potenziale per tornare ad essere una potenza e guidare
una rinascita europea, che può avvenire soltanto tornando a pensarci
come nazioni europee in grado di decidere e plasmare un proprio destino
economico, politico e culturale – afferma CasaPound Italia in una nota –
“Con l’eruzione della crisi Ucraina a seguito dell’aggressione Russa
emergono drammaticamente le contraddizioni di un sistema di sicurezza
strategica europeo che ha irrimediabilmente fallito. In avanzata solo
geograficamente, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord,
oggi sulle rive del Mar Nero, dimostra di essere disperatamente
all’inseguimento dei suoi specifici obiettivi geopolitici che nulla
hanno a che vedere con le naturali ed indispensabili strategie d’azione
globale per la nostra Nazione e per l’Europa.
Speculari i due meccanismi d’occupazione politico militare, sorti sulle
ceneri delle nazioni europee, non hanno mai assolto alla funzione di
difesa per la quale da settanta anni vengono presentati, finanziati e
supportati dalle governance continentali.
Storicamente legati esistono per compensazione, l’uno a giustificazione
dell’altro, entrambi occupati ad inficiare qualsiasi posizione terza che
possa mettere in discussione la loro egemonia bilanciata.
Pertanto, oggi che la guerra in Europa ci impone di ripensare con
decisione alla nostra autodeterminazione strategica va ribadito che un
meccanismo oppressivo non ne giustifica mai un altro e che
l’intollerabile assuefazione dei popoli dell’Europa occidentale rispetto
alla dominazione della Nato non può in alcun modo essere interpretato
come una predisposizione all’essere luogo in cui installare o
ristrutturare analoghi meccanismi d’occupazione.
L’Italia è terra di civiltà e di diplomazia da sempre. È stata la quarta
potenza mondiale e oggi è ancora l’ottava nazione per Prodotto Interno
Lordo. Siamo una nazione capace di riconquistare la propria dignità nel
campo geopolitico nella necessità di riequilibrare i rapporti attuali
con Francia e soprattutto Germania che, seppur hanno classi dirigenti
capaci di avere una visione europea, spesso lo fanno a discapito
dell’Italia per gestire i loro interessi particolari. L’Italia diventi
guida di interessi condivisi, e per farlo deve avvenire una rivoluzione
nell’attuale classe dirigente per tornare Potenza e contare di più in
Europa e nel Mondo.
Rendiamo quindi onore ai giovani Europei che ora versano il sangue fino
all’estremo sacrificio, non solo per difendere la propria terra, la
propria patria e i propri figli. Ma per dimostrarci che proprio nell’ora
più buia non si può rinunciare a comportarsi da uomini ritti in piedi
tra le macerie. Il destino dell’Europa deve fondarsi sul loro esempio e
se “alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà”, oggi
è arrivato il momento in cui la Civiltà europea deve rimettersi in
marcia per ritrovarsi libera, forte ed indipendente a compiere la sua
opera storica dopo “il rude e sanguinoso tirocinio delle trincee”.