Alessandria today è lieta di presentare ai lettori “OLTRE I MIEI RICORDI”, per tornare indietro nel passato, il nuovo libro di Maria Cannatella

Dedico questo libro ai miei zii, Renato e Rosa,

scomparsi da poco;

a mio padre e ai miei figli Sara e Simone.

Ringrazio Maria Cristina Sabella e Giuseppe Milella per la loro

prefazione.

Ringrazio me stessa, perché ho messo i miei ricordi su carta per

ricordare il passato e Palermo.

Biografia di Maria Cannatella

Non mi definisco una scrittrice ma semplicemente una persona ricca di emozioni e sentimenti, mi piace esternarle tramite la scrittura, soprattutto con la poesia, perché in essa ci sono vari sentimenti. Ho pubblicato due libri di poesie,” Oltre le Apparenze” e” Anima Ribelle”.

Mi piace regalare emozioni alle persone e spero di riuscirci, per una scrittrice emergente tutto è difficile, perché anche le case editrici non sanno aiutarti. Oggi ti stampano il libro, basta, poi spariscono. Nessuna presentazione da parte loro. Paghi quelle copie da contratto e la casa editrice non esiste più. Per tutti i miei quattro libri pubblicati con quattro diverse case è andata così.

Pubblicare un libro è importante perché è un piccolo sogno che si avvera, uno di quei tanti sogni dentro quell’enorme cassetto pieno di speranze. Un libro è un figlio, una tua creatura da presentare agli altri che hanno la tua stessa passione. Ecco perché deve essere perfetto.

L’anno duemilaventi, e non solo, ha ribaltato le nostre vite, ci ha tenuti prigionieri in casa, ma è stato necessario per poter rimanere vivi e tenere lontano questo virus Covid, 19. Rimanere chiusi in casa da un giorno all’altro non è stato facile. Non abbiamo avuto il tempo di capire davvero cosa stesse accadendo, perché un nemico invisibile ha portato con sé tante persone, soprattutto anziani. Chi ha preso il Covid, 19 non ha avuto scampo, ha dovuto fare la quarantena in casa. Per tanto tempo i telegiornali hanno solo parlato di Covid 19 e ciò ci ha letteralmente fatto soffrire. Abbiamo vissuto una strana vita, ma spero che quando tutto questo sarà terminato, le persone diano il vero valore alla vita, alla famiglia e alle persone che hanno intorno. Spero possano tornare i veri valori che con il tempo si sono persi, come il rispetto, l’educazione, l’umiltà. Oggi le nuove generazioni sono molto cambiate e vivono attraverso i social. Non sanno che fuori c’è una vita da affrontare, loro danno tutto per scontato, ma per fortuna non tutti sono così. Tanti sono leoni da tastiera che sanno solo offendere attraverso un cellulare, ci sono tante persone maleducate che con il Covid, 19 hanno mostrato agli altri il peggio del peggio. Io preferisco sempre la riservatezza, l’educazione, lascio agli altri la scelta di un comportamento villano e meschino.

Durante la vita in casa per colpa del Covid, ho pensato a tutte le persone che se ne erano andate, tutta una generazione di nonni che aveva raccontato ai loro nipoti il loro passato, la loro vita.

Proprio quei racconti che un po’ tutti abbiamo ascoltato dai nostri nonni, che siano di Milano, Napoli, Palermo o Roma, poco importa, perché i tempi passati li hanno vissuti tutti i nonni, e tutti hanno raccontato del modo di vivere quando c’era tanto rispetto anche nei rapporti di un buon vicinato, quello che anche oggi si è perso, come se alcune forme di rispetto non fossero mai esistite ma il problema invece, è che tanti non hanno voglia di cambiare.

Ho scritto dieci racconti di poche pagine per non appesantire la lettura delle persone, dato che ormai la gente legge sempre di meno. 

OLTRE I MIEI RICORDI, questo è il titolo scelto da me per tornare indietro nel passato. Ho raccontato i miei ricordi di quando ero ragazzina, vissuti in alcune zone della mia città. Ho scritto di persone che non ci sono più, di amici di mio padre, di miei cugini, ho ricordato i miei nonni e di tutte le persone a cui ho voluto bene davvero. Tanti sono scomparsi, ho però conservato nel mio cuore le belle emozioni datemi da loro. Palermo ha lasciato dentro di me tanti bei ricordi ed io li ho scritti per regalarli a tutti voi, per potervi fare tornare indietro con la memoria e magari pensare a quei nonni che non avete più e che invece vorreste riabbracciare.

Ad ogni racconto ho aggiunto una poesia in dialetto siciliano per sottolineare il mio essere palermitana, emigrata al nord con sempre nel cuore la sua città natale. In ogni racconto ricordo in particolare mio padre al quale ho dedicato interamente un racconto, perché è stata la persona lui che ho tenuto nel cuore, soprattutto dal primo giorno che non è stato più con noi. Lui è quello che tutti i giorni mi dona la forza di andare avanti, ricordarlo è bello, raccontarlo per voi ancora di più.

Dedico a lui tutti i racconti della nostra terra meravigliosa. Non passa giorno che lui non sia nei miei pensieri. In questo libro vi parlerò di Palermo, meravigliosa città e voleremo là con la mente sarà un giro turistico. Basta solo lasciarsi andare durante la lettura, sognare, immaginare.

Parlerò delle tradizioni, delle usanze, del cibo e dei dolci palermitani, né sentirete perfino il profumo.

Se mai avrete la possibilità di fare una vacanza a Palermo, non dimenticate di quello che avete letto in questo semplice libro. Un po’è raccontato di questa città meravigliosa, qualche monumento, una cattedrale, ma davvero c’è tanto da vedere. Ci vorrebbe almeno un mese per poter visitare Palermo, ricca di stradine caratteristiche, mercati, prodotti freschissimi, dove la voce dell’ambulante attira la gente che passa.

Palermo è anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: i nostri eroi che insieme a tanti altri hanno perso la vita per tutti noi. Uno dei racconti è dedicato a loro, perché saranno sempre parte della nostra città e avranno sempre un posto nel nostro cuore. Dal novantadue tante cose sono poi cambiate, ma di più siamo noi palermitani dentro il cuore a essere cambiati. Ho sofferto tanto sia per questi due grandi eroi, che per tutti gli agenti della loro scorta che li hanno protetti in tutti i modi.

Non è bastato, la Mafia ha compiuto queste stragi.

Ho voluto anche inserire un ultimo capitolo con poesie in dialetto, da vera palermitana. La poesia in dialetto è meravigliosa, sa emozionare più di quella in italiano. Una poesia in dialetto cambia completamente il significato delle parole. Sono felice di scrivere con il mio idioma, perché penso con quelle. Dal novantotto non vivo più la mia città, ma la poesia arriva alla mia mente in dialetto e così la scrivo prima in lingua originale, e poi la riscrivo in italiano. Mi hanno riconosciuto molti premi con queste poesie. Spero che questo libro possa veramente piacere e che tutti ricordino il loro passato, anche se a volte ci ha fatto soffrire, ricordarlo potrebbe servire a crescere. Io appartengo a quelli che hanno sofferto

parecchio, per questo ho voluto raccontarmi con gli altri.

Dedico ai miei figli Sara e Simone Spinella questo mio quinto libro

nella speranza che un giorno possano leggerlo e apprezzarlo, ricordarmi.

Nel libro troverete due prefazioni scritte da persone che mi conoscono e con le quali condivido il mio tempo. Ciò che pensano nel bene o nel male di me è stato riportato integralmente.

Ringrazio i miei amici Maria Cristina Sabella e Giuseppe Milella per le loro belle parole, per aver accettato di scrivere la Prefazione di questo mio ultimo libro. Mi piace regalare i miei libri, perché io non scrivo libri per guadagnare soldi, ma per lasciare. qualcosa di mio un giorno; lasciare un libro è sicuramente un bel modo di essere ricordata.

Sono una persona che rispetta tutti, che ama la pace, la tranquillità,

che odia ogni forma di illegalità e di Mafia. Per me se una persona vale, deve andare avanti con le sue gambe, senza chiedere nulla a nessuno.

Nel mio paese per esempio, non importa ad una amministrazione comunale il mio ultimo libro di poesie” Anima ribelle” dal 23 maggio del 2019 è chiuso in una busta e posato in un carrello in biblioteca.

Ho scelto quella data per portarlo in biblioteca proprio perché è una data importantissima, difficile da dimenticare. Un giorno avrò ciò che merito, spero sia la mia terra a darmi le soddisfazioni che desidero.

Mi piacerebbe poter presentare i miei futuri libri nella mia Palermo, per sentirmi realizzata, e avere lì tutti gli amici, sarebbe davvero meraviglioso.

Sarebbe un modo anche per Palermo di farsi perdonare da me, che son dovuta andar via tanti anni fa. So che non ha nulla da farsi

perdonare, Palermo è bella così, con le sue bellezze, le sue pecche, con le sue meravigliose spiagge e tutto il resto. La terra dove si nasce non si riesce mai a dimenticare, perché le radici sono dentro di noi e anche se l’abbandoniamo per trovare un futuro migliore, sappiamo tornando dalle vacanze, di dover piangere. Le vacanze prima o poi finiscono rimangono solo i ricordi del sole, del mare, del buon cibo, rimangono i ricordi delle persone che ti hanno cercata in quei giorni spensierati, dove l’orologio non serve. Stare bene, divertirsi, rigenerarsi dopo un lungo anno di lavoro è importante Al diavolo anche il controllarsi a tavola, perché in quei giorni tutto è permesso, tanto quei chili che si prendono,

si smaltiscono presto, molto presto. Conservo nella mia mente il colore del mare, quando le due linee all’orizzonte si uniscono. Forse sono proprio il mare, i suoi colori, profumi, le voci dei bagnanti, il panino con le Panelle comprato in spiaggia, sorseggiando la birra che se non bevi subito, diventa un brodo. Spero di andare presto a Palermo perché ho tante belle persone che mi aspettano; e ho voglia di abbracciarle tutte.

Questo Covid, sta lasciando tanti segni dentro di noi: alcuni capiscono migliorano il cuore, il carattere, il modo di fare, altri non capiscono e allora si spera in un miracolo. Ci vorrebbe un’Epidemia d’amore verso il prossimo, verso i più deboli, gli invisibili, i maltrattati. Dovremmo ritornare ad essere persone educate con gli altri, anche se a volte questi

sono molto diversi tra loro. Questo maledetto virus ancora oggi non

vuole andare via, siamo a metà anno, i vaccini si effettuano in modo

veloce, si spera di poter salvare la vita di tutti noi L’Italia cambia continuamente colore in base alla gravità dei contagi, in Lombardia siamo spesso in zona rossa. Gli studenti sono obbligati alla DAD, didattica a distanza, senza un senso, perché oltre alle poche ore rispetto ad una lezione normale in presenza c’è anche il problema della rete che fa i capricci e tanti ragazzi perdono le lezioni perché non riescono a seguire.

Buona lettura a tutti voi.

Prefazione

I racconti di Maria Cannatella sono i racconti delle Emozioni, che arrivano dritti al cuore per trasmettere immediate emozioni che accarezzano il lettore facendolo volare con il pensiero e la fantasia tra le nuvole ed il vento; ma al tempo stesso stimola e pungola l’animo verso riflessioni sulla vita che lo riportano con i piedi per terra, verso quel che è tangibile e reale, che va al di là dell’aspetto superficiale di una società effimera che evidenzia modelli o stili di vita basati sul vacuo ed il frivolo.

Maria intraprende un viaggio “oltre le apparenze”, cercando sempre

di capire l’essenza del protagonista o della situazione, il tutto in un viaggio dove nulla è lasciato al caso, ma è ben curato e ponderato; il tutto coinvolgendo sempre il lettore in un viaggio dell’essere e nel “proprio io” portandolo ad immedesimarsi nella storia stessa facendola brillare di “ luce propria” ecco i racconti di Maria Cannatella sono basati sull’empatia, una qualità che manca al mondo d’oggi, nel quale gli individui sono sempre alla ricerca del compiacimento del proprio “ego” uniformandosi o adeguandosi alla massa, invece Maria con ispirazione

spontanea e naturale, direttamente coinvolge il lettore facendolo sentire senza indugio parte di essa, d’altronde l’autrice si libra al di fuori degli schemi o di comodi stereotipi appiattiti. Lei è un “anima ribelle” con un cuore che pulsa per donare ai lettori emozioni.

In questo suo libro ci sono anche tante poesie e sono sicuro che saranno molto apprezzate da tutti voi, perché il dialetto siciliano è parte di Maria. Con il dialetto sa arrivare al cuore della gente, perché in ogni lirica c’è la sua vita, il suo dover andar via dalla propria terra. Proprio questa la solitudine le ha regalato la poesia, la sua Palermo le ha donato il dialetto che lei trasforma in splendide poesie.

Giuseppe Milella

Prefazione

Nella mente di Maria, immagini di luoghi, di profumi, emozioni, si intrecciano e si mescolano tra di loro, sono esperienze, che riemergono dal suo passato, fatto di luci e ombre, di rimpianti.

Lei, racconta con minuziosità, i luoghi dove da bambina, giocava, dove viveva, le sue gioie e le sue paure, per i cani grandi, la diffidenza per le persone diversamente abili.

Maria era una bambina molto timida e introversa, generosa, ma con il fuoco nelle vene e fame di vita.

Ricorda di sua nonna, materna e anche quella paterna, sua zia Daniela, di pochi anni più grande di lei, con cui ha vissuto a casa sua, come fosse una sorella maggiore, i cugini, la sua carissima amica Carmela, con la quale spensierata, rideva, evadendo da quella casa, dove non si sentiva amata da sua mamma.

Maria parla sempre con tanto Amore, di suo padre Vincenzo, un cordone ombelicale mai spezzato.

Forse l’unica persona, che l’ha fatta sentire Viva, che la comprendeva, che le dava quell’amore, che lei tanto cercava.

Viveva la sua infanzia e adolescenza, tra vicoli che profumavano di cose semplici, di persone, semplici, che come formichine operaie, si inventavano ogni giorno, la giornata, pur di dare dignità alla loro vita.

In una traversa della via Montalbo, raccoglie il dolore di una giovane donna, che perse un figlio, lei piccola e sensibile, ne rimase molto colpita. 

Quella donna, che lei oggi, descrive amabile e di cui ricorda l’affetto che le dimostrava, divenne, anni dopo la suocera.

Maria ormai è separata da anni, ma dal marito, ha ricevuto in dono due meravigliosi figli, Simone e Sara, i suoi gioielli più preziosi, l’arcobaleno che le colora la vita, quella vita grigia che lei vive al Nord, dove non si è mai sentita accettata, dove l’indifferenza la intristisce, dove non sente i profumi, i sapori, il calore, che ha vissuto nella sua Palermo.

Una Palermo, che profuma di fiori di Zagara.

Nella vita di Maria, ci fu un periodo, in cui il suo mondo, un giorno, entrò in un vortice di paure e incertezze, all’improvviso il suo cuore iniziò a fare i capricci. Dopo l’intervento, l’immobilità, la portò a incontrare un foglio bianco, poi ne divennero due, poi tre, poi tanti, si colorarono tutti di pensieri, di poesia, di ricordi. Unica compagnia, che la faceva sentire, ancora parte del mondo.

Maria oggi è una giovane donna e mamma, nostalgica di una vita, che ha dovuto cambiare, per lavoro. Un lavoro, che le dà tanta dignità, con cui mantiene la sua famiglia.

Ma la sua passione per la musica e la scrittura, le scandiscono le giornate, partecipa a concorsi letterari, dove viene premiata, dove esprime tutta la sua semplicità.

Maria è una giovane donna che va conosciuta “oltre le apparenze”.

Maria ti ringrazio, per avermi voluta coinvolgere in questa tua nuova esperienza, in questo racconto di vita, la tua vita, fatta di mille sfaccettature.

Con Affetto

Maria Cristina Sabella