Le teorie di Parker possono anche avere un senso, ma ciò non significa che portino alla scoperta del rifugio di Brent, perché c’è da scommettere che l’uomo abbia più di una base logistica e che si sposti continuamente per non dare punti di riferimento ai suoi nemici. Ma è pur vero, come dice lo stesso detective, nessun uomo tradisce le proprie origini. E poi, per quanto possa avere un’anima contorta, a Brent non gli si può negare una passionalità, mista ad orgoglio per i traguardi raggiunti. Parker, come fa il suo antagonista, in alcune zone della città dovrebbe girare celato dietro un bel travestimento per non attirare troppo l’attenzione che, in questi casi, non è mai per nulla benevola. Prima di diventare il profeta del crimine, Brent si guadagnava da vivere facendo il pusher nel quartiere dove è nato e cresciuto, come si suol dire, casa e bottega. In questa analisi il detective non può non aggiungere un elemento di fondamentale importanza: le vecchie amicizie di vita e di lavoro, non tutte tramontate. Il detective, con l’aiuto di Jennie, riesce ad avere informazioni utili su alcune di queste amicizie, tra cui un vecchio socio in affari di Brent in età poco più che adolescenziale. Come spesso accade in certi ambienti, nulla muta nel tempo, e così il ragazzo, ora diventato adulto, è rimasto intrappolato nelle beghe della vita, sempre in bilico tra miseria e rischio. Eppure l’uomo, come d’incanto, a volte ostenta un tenore di vita non consono alle sue capacità, che regolarmente nel giro di poco tempo sperpera, scivolando di nuovo nel baratro della miseria. Be’, guarda caso, questo per lui è un periodo d’oro. Parker non ha mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente, bene per l’uomo verrebbe da dire, e questo gli permette di muoversi con tranquillità, senza la paura che la sua presenza possa essere un elemento di forte contrasto. L’unico modo per avvicinarlo, evitando che si insospettisca sulla sua vera identità, è toccare le corde delle sue emozioni: le belle donne. Parker prova a fargli un gradito regalo, presentandosi con due splendide donne, colleghe di Cora, ex prostituta e grande amica del detective, le quali, c’è da scommettere, faranno di tutto per mettere in mostra le loro armi seduttive.

Entrati nel bar, Parker ordina quattro bottiglie di birra. Prese le bibite, per lui e due per le donne, il gruppo si avvia nel retrobottega, una stanza adibita ai videogiochi. Nella sala al momento ci sono solo due giocatori, tra questi l’amico d’infanzia di Brent. È in questo modo che l’uomo sperpera il denaro, oltre alle donne, naturalmente. È talmente ipnotizzato dalla macchinetta mangia soldi che non si accorge nemmeno di chi gli si avvicina. Per spezzare l’incantesimo ci pensa Parker con un leggero colpo di tosse. L’uomo si gira, accogliendo a bocca aperta l’improvvisa presenza.

– Salve – Parker lo saluta.

– … salve – risponde l’uomo. – Ci conosciamo? –

– In qualche modo, si; anche se nel corso degli anni ci siamo persi di vista. Sono nato in questa zona e all’età di dieci anni io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a nord della città. Io sono Matty, loro sono … – racconta Parker, usando un nome di convenienza.

– So chi sono – afferma l’uomo riferendosi alle donne.

– Già – Parker gli porge la bottiglia di birra.

– Di te invece non ricordo nulla. –

– È passato parecchio tempo, può capitare che ci si dimentichi. –

– Cos’è questa storia? – domanda perplesso l’uomo.

– È un regalo. –

– Da parte di chi? –

– Di Brent. –

L’uomo assume un’espressione di incredulità.

– Cosa c’è? Non ti va? Brent era sicuro che fosse di tuo gradimento – dice Parker, sorseggiando la birra.

– Perché avrebbe dovuto farlo? – risponde l’uomo.

– Evidentemente conosce i tuoi desideri. –

– O miei vizi. –

– Non sta a me commentare. –

– Quando l’hai visto? –

– Ci siamo sentiti per telefono – il detective gli si avvicina, sussurrandogli all’orecchio. – Al momento ci va molto cauto nel farsi vedere in giro, tu capisci, non è vero? –

– Certo. –

– Mi ha detto che potevo contare su di te. –

– Su che cosa? –

– Mi ha chiesto un favore. –

– E allora? –

– Devo dargli delle informazioni importanti; in pratica dobbiamo vederci. –

– E vuoi che ti porti da lui. –

– Esatto! Lui si fida di te. –

– Perché non avete organizzato l’incontro per telefono? –

– Ci siamo attenuti allo stretto necessario, è stata per certi aspetti una conversazione complicata, in cui non potevamo esporci più di tanto, cercando il più possibile di confondere chiunque potesse ascoltarci. –

– In questo momento sei tu a confondermi. Mi stai chiedendo l’impossibile. E nemmeno ti conosco … –

– Ti capisco, ma è una questione delicata e, aggiungerei, di vitale importanza. –

– Ok. Posso aiutarti, ma non ti garantisco che lo incontri. –

– Brent non mi avrebbe mandato da te se non fosse sicuro del fatto suo. –

– Immagino, prima il dovere e poi il piacere – dice l’uomo, volgendo lo sguardo alle due donne.

– Adesso a mio avviso sarebbe inopportuno; dopo avrai tutto il tempo che vorrai. –

– Non sarà per nulla facile scegliere … –

– Non sei costretto a scegliere, sono entrambe per te. –

– Su questo Brent mi conosce bene – osserva compiaciuto l’uomo.

– Già – risponde laconico Parker.