Un giovane poeta, originale, che usa un lirismo, a tratti classico, di impronta evocativa e nostalgica. I suoi versi richiamano le antiche ballate che, in questo caso, sono rivestite di sentimenti e introspezioni nettamente contemporanee. E nella chiusa finale, la lirica si apre a nuova vita, portando in primo piano l’importanza di rinnovarsi ogni giorno, con un inizio nuovo. [Maria Rosaria Teni]
Un raggio di sole, così piccolo e
Così tenue da sembrare un fremito
Di foglie: rosse, senza più aver
Nessun altro luogo ivi riposar.
Le more hanno un sapore
Impossibile da dimenticare.
Et voilà! Eccola, la mia infanzia
Che scorre a me dinnanzi;
Mamma e papà gridano, danza
La mia tristezza in questa vuota
Stanza mentre mi chiedo: amarsi?
Nulla v’è di più complicato
In codesto orrendo,
Ma al contempo così meraviglioso mondo.
Mi seggo sulle gambe d’Artemide
Così bella e giovine, la vergine
Selvaggia della…
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