
Amina Narimi
< Al suo posto esatto c’era la luce >
La morte si vive se come un sole
si porta nel più profondo di sé,
dando alla luce la madre che offre
l’alburno rosso quando si apre.
Ci vorrà molto bisso
e giumelle concordi
per tornare al principio dell’arcobaleno.
Tutti i bambini sanno il mistero
dell’angelo che prima di nascere
impresse il ricordo di un nome solo,
un piccolo seme, tra il naso e le labbra.
Se sfiori il contorno della fossetta –
il puntosplendenza delle sue ali –
lui ti confida che un tempo toccò
il magenta, i suoi bordi, per poi ritirarsi
con tutto il corpo nel fiore degli anni
nell’identico istante dell’ultima foglia
dell’ultimo albero
al grandeposto.
Amina Narimi