Ogni persona che frequentiamo, con cui parliamo, ha un carattere diverso e dei punti  di vista, del tutto personali, che dipendono da tantissime motivazioni.
Fra queste, si possono citare l’ambiente in cui questo individuo è vissuto e si è formato giorno  per giorno, la sua cultura, le sue esperienze e la benevolenza della vita (cosa da non sottovalutare,
nella matrice d’esistenza).
Già perché il cammino, non ha le medesime andature per tutti….alcuni, fortunati, hanno  delle buone prerogative per dei passi semplici, altri, viceversa sono costretti a “delle virate  paurose”, in prossimità di calamità frequenti….(chi crede alla reincarnazione pensa che  costui
sia punito per i suoi “malfatti” della vita precedente!)
Comunque visto che, in linea di massima, ognuno di noi propone dei pensieri e delle osservazioni  mentali variegate, siamo costretti ad un linguaggio sempre calibrato, a seconda di chi abbiamo  davanti.
Non si tratta di falsità, ma certamente d’una misura cautelare,nell’ambito d’un argomento   per non trovarsi a dover affrontare polemiche o motivazioni del tutto discordanti, con una
persona con la quale si può avere un rapporto armonioso.
Non amo le maschere, ma credo che, in determinate situazioni, sia davvero necessario, dover  indossare quella dell’attimo, per non trovarsi in un orizzonte oscuro, dal quale sarebbe poi  difficile fuggire…

@Silvia De Angelis