COMUNALI. VALLE (PD): ALESSANDRIA? AZIONE MAI COI POSTFASCISTI

“CENTRO RIFORMISTA NON E’ UNA MINACCIA, RISULTATO M5S ERA ATTESO”

Torino – Il centrosinistra ha “avuto un risultato migliore delle aspettative”, in primis ad Alessandria, dove l’elettore di Azione voterà più facilmente il Pd rispetto a una destra con dentro Fratelli d’Italia, una forza “postfascista” con cui “non condividono nulla”.

E’ la posizione in vista dei ballottaggi di Alessandria e Cuneo del democratico Daniele Valle, da febbraio vicepresidente del Consiglio regionale. Ad Alessandria “nessuno si sarebbe mai aspettato il centrosinistra davanti” dopo il primo turno, spiega alla ‘Dire’. Qui Azione al primo turno ha raccolto il 14,5% dei voti, che pesano sul ballottaggio: “Io penso che per un elettore di Azione sia più naturale guardare al Pd e al centrosinistra, anche ad Alessandria. Ovviamente lo stesso vale per le forze a sinistra del PD, che a Cuneo e non solo si sono consolidate in maniera importante”.

Valle non vede l’affermazione della formazione di Carlo Calenda come una minaccia: “Dal nostro punto vista il rafforzamento di una componente europeista e riformista è molto positivo. E’ evidente che al di là della naturale competizione col Pd su alcuni aspetti, loro sono strutturalmente incompatibili con una destra postfascista come Fratelli d’Italia”.

Mentre Azione si è affermata, i 5 Stelle hanno avuto un pessimo risultato: a Cuneo sono quasi inesistenti, ad Alessandria, dove sostengono Giorgio Abonante col Pd, la loro lista ha raccolto il 3,95%. Ma Valle parzialmente li giustifica: “Pagano una tendenza generale tipica di chi cresce in fretta e finisce per chiudersi in fretta, come la Lega”. Ma i 5 Stelle

solitamente vanno male alle amministrative, quindi “all’interno di una parabola discendente con cui arrivano al voto, è un risultato in parte atteso”. Invece Salvini perde in un tipo di elezione, le amministrative locali, dove storicamente “gli si riconosce un vantaggio competitivo” in virtù di una “capacità degli amministratori e di un radicamento territoriale” che per Valle è più un mito che altro: “Se guardiamo al numero di sindaci, amministratori e di partite aperte sul territorio”, anche nelle province del sud del Piemonte dove si è votato domenica, “Pd-Lega è tanto a poco”.

La posizione di Valle è che è giusto scegliere caso per caso se allearsi o meno coi 5 Stelle. Che vuol dire a Cuneo e prima a Torino no, ad Asti e Alessandria sì: “Credo che sul locale vada meglio così, i programmi e le proposte cambiano da territorio a territorio. Inoltre le forze politiche camminano sulle gambe delle persone”, e “le dinamiche legate ai programmi e alla qualità delle persone sulle elezioni locali tende a essere molto importante”.

Nuovi elementi per un possibile grande centro emergono in Piemonte: oltre al risultato di Azione, c’è la fuoriuscita di Torino Bellissima dal centrodestra fresca di poche settimane: “Mi sembra che lo spazio politico ci sia. E’ tutto in divenire, vedo a destra una radicalizzazione e una competizione tra Lega e Fratelli d’Italia in vista delle politiche che può aprirgli ulteriore spazio”.

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