“Sfogliando il tempo ”di Gabriella Paci –Helicon edizioni 2021

Questa silloge si pone sul continuum poetico  dell’autrice, che si caratterizza per “il guardarsi dentro” nell’ascolto e nell’introspezione del sé. Un “” che tuttavia si pone anche come “altrui “in quanto il rivivere, sull’onda dei ricordi, esperienze di vita, emozioni, pensieri  e quanto ha caratterizzato fortemente il proprio vissuto è situazione comune a tutti, specie se si è sulla discesa della “curva del tempo”.

Il senso della raccolta vuol proprio sottolineare questo percepire il tempo come una curva convessa,in cui si è dapprima in salita e poi in discesa: una curva su cui si collocano gli eventi della propria storia che si contestualizza tuttavia nella storia circostante in un intersecarsi di gesti e abitudini propri di un tempo storico oltre che individuali

E’dunque un ripercorrere a ritroso il tempo del prima per arrivare all’oggi, con le sue paure , le sue incertezze,  il suo ripiegarsi sui bordi della fragilità. Il tempo del covid, definito per eccellenza il tempo fragile ,dopo quella di “passate stagioni”costituisce la seconda sezione del libro: è questo un tempo interiore che diventa poesia civile nel  momento in cui si pone come difficoltà esistenziale di tutti e come timore aggiunto, oltre  a quello del trascorrere inesorabile del tempo, nel guardare al futuro.

La terza sezione, che si può definire un tempo –spazio dove si collocano liriche che trattano aspetti più contingenti della sezione dei ricordi, senza necessariamente essere collocabili in modo definito né nel passato né nel contemporaneo. Sono poesie che trattano quasi di un tempo atemporale ,in quanto legate ad eventi la cui prassi è legata ad un “fuerunt “che è anche un “sunt” in quanto ripetibili,  seppure con le varianti del caso: si tratta di eventi catastrofici ,umani o ambientali che hanno riguardato questi ultimi tempi.

Manca la sezione dedicata al futuro poiché è quell’aspetto del tempo che più sfugge ed inquieta, come si conviene ad un percorso in discesa, dove la discesa non significa facilitazione, ma anzi, tutt’altro. E’ ora più che mai, il tempo dell’incognita, dovuta ad un fenomeno di portata mondiale come lo è questa già menzionata pandemia che ha annullato qualunque certezza, qualunque calcolo numerico o previsione dettata da conoscenze tecnico-scientifiche.

E allora meglio, ancora una volta, tornare a vivere il tempo di prima, quello delle emozioni e della spensieratezza giovanile, assaporando quelle visioni della vita che nulla avevano dell’inquietudine del presente, riviverne con la consapevolezza del poi quegli umori e quegli affetti indimenticati e indimenticabili e celebrarli, per  allungarne la durata per sé e per gli altri.

La silloge viene pubblicata proprio all’inizio del 2021 e il libro deve ancora avere una sua visibilità, che,dato il momento critico, è stata penalizzata.

La poesia, qui, è intesa alla maniera di Saba : è poesia che attraverso la scelta di una apparente  semplicità comunicativa, vuol essere musica emozionale per chi legge e suggerire, da subito, visioni emotive e fisiche in cui potersi ritrovare ,senza dover rielaborare troppo un concetto, una frase…

Tuttavia  da una quasi immediata appropriazione le poesie devono essere anche elemento da cui far nascere riflessioni e ricordi che sono patrimonio privato di ognuno poiché ognuno ne conserva anche uno specifico e personalissimo sentore.

Poesia di condivisione dunque, che tuttavia non esula da quella ricerca del termine specifico per meglio aderire all’io poetico  ed essere particolare senza essere generica.

Linguaggio plurimo ,a volte quasi colloquiale, altre volte volutamente più implicito e denso di suggestioni foniche anche senza la ricerca voluta di una rima .