SERA DI LIGURIA

Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, perdizione
di cuori amanti e di cose lontane.
Indugiano le coppie nei giardini,
s’accendon le finestre ad una ad una
come tanti teatri.
Sepolto nella bruma il mare odora.
Le chiese sulla riva paion navi
che stanno per salpare.

VINCENZO CARDARELLI, 1936

Chi ama la Liguria, quella di Levante, rocciosa e scabra, ne trova qui una descrizione suprema, a schizzi, intensa, breve, concreta e concisa. Lo stile di Cardarelli è uniforme nel registro discorsivo, meditativo, sobrio e basso di tono, ma non dimesso nella forma (Bersani)

“E’ una breve elegia (poesia d’amore malinconica), musicalmente intonata a dare, anche visivamente, il lento salire della sera nella costa ligure (Dotti). L’ultima immagine, una similitudine, è strepitosa: penso a Nervi, a Bogliasco, a Pieve, o a Sori.

Troviamo 7 endecasillabi e 2 settenari, dei quali il primo spezza il ritmo, il secondo chiude con brevitas. Bella l’immagine “s’ accendon le finestre ad una ad una”, ma anche l’incipit, e pure “indugiano le coppie nei giardini”: quando devi salutarti per tornare a casa, e non ci riesci.

Domina la paratassi (frasi brevi, coordinate, coincidenti coi versi, tranne i due enjambement iniziali). Cardarelli evita l’indeterminatezza, a favore dell’oggettività descrittiva, che provoca l’effetto di realtà.

– rosata: il colore delle rocce e delle case, quando, al tramonto, il sole, viene lentamente inghiottito dal mare.
– su: pleonasmo (parola con funzione grammaticale o metrica, ma non semantica; ridondanza); qui serve per l’allitterazione col precedente “sale”, e per formare l’endecasillabo.
– dal mare/ la sera: enjambement, col soggetto, la sera, che travalica il primo verso e scivola nel secondo, dopo il complemento di moto da luogo.
– perdizione: fascino, ma anche sofferenza.
– di cuori amanti: l’enjambement, forte, perché separa l’apposizione del soggetto dal compl. di specificazione.
– cose lontane: nel tempo; il passato, rimpianto.
– s’accendon: troncamento metrico: taglio della vocale finale del verbo o, per consentire l’endecasillabo.
– ( le luci dei) teatri: non vengono quasi mai spente tutte insieme.
– sepolto nella bruma: avvolto nella foschia (iperbato, col sogg. spostato).
– il mare odora: specialmente nelle zone rocciose, ove il mare è profondo, l’odore acre della salsedine, accresciuto dal vento, è più forte; allitterazione della consonante costrittiva alveolare vibrante R.
– stanno per salpare: allitterazione della consonante costrittiva alveolare spirante sorda S.
– la rima facile in ARE (anche interna) apre e chiude la poesia, sigillandola.