Sabbia avorio soffice; sdraiato, inerte; quasi morto giace; l’acqua tiepida del mare, lambisce le sue membra in un danzare ondeggiante, perenne.

Le mani delicate, precise scompaiono nel dorato profondo.
Da la su, la stella arsa nei suoi respiri agitati.

Stesso; con gli ochi che bruccianno d’un ardore amoroso esposto all’astro Re.
Che lui tutto lo vece ed è confesore impavido di tutte le preghiere.

Una mano acarezza con tenera avidità le sue spalle. Si lascia andare, rapito delle sensazioni, follia…

Tua.
3 luglio, 2022.