
Daniele Borioli
DIECI ANNI PER RIDISEGNARE ALESSANDRIA
Trent’anni di Sindaci
Non si può certo dire che ad Alessandria il meccanismo dell’alternanza di governo, per quanto riguarda l’amministrazione civica, non funzioni. Dal 1993, l’anno in cui per la prima volta gli alessandrini furono chiamati a votare direttamente il sindaco della città, solo a Francesca Calvo è riuscita l’impresa di farsi eleggere per due volte consecutive a Palazzo Rosso: la prima volta per il mandato 1993-1997 (per un breve arco di anni la durata in carica delle amministrazioni comunali e provinciali era stata ridotta a quattro anni), la seconda per il mandato 1997-2002. Dal 2002 al 2022, i sindaci di centrosinistra e di centrodestra si sono succeduti con perfetta cadenza quinquennale: Mara Scagni dal 2002 al 2007, Piercarlo Fabbio dal 2007 al 2012, Maria Rita Rossa dal 2012 al 2017, Gianfranco Cuttica di Revigliasco dal 2017 al 2022 e, da ultimo, Giorgio Abonante, appena eletto e chiamato a guidare il Comune sino al 2027.
Guardati ora, i due mandati di Francesca Calvo sono peraltro connotati dalla vittoria non di una coalizione di centrodestra ma della Lega Nord in solitaria, nel 1993, e in compagnia di due “satelliti civici” di fatto appartenenti alla galassia leghista, nel 1997. Si può, perciò, affermare fondatamente che l’unico caso di doppio mandato si sottrae alla più consolidata e ormai quasi “scontata”, dinamica di contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, ma appartiene a un’altra e diversa stagione politica, segnata in particolare al Nord, dalla imponente affermazione della Lega di Umberto Bossi, che proprio negli stessi anni conquistò importanti centri dell’Italia settentrionale, primo tra tutti, anche sul piano simbolico, Milano.
A partire dal 2002, le amministrazioni alessandrine si sono succedute portando ogni volta una diversa coalizione e un diverso sindaco alla guida, secondo lo schema di più classica contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, con alcune varianti, talvolta ininfluenti talvolta decisive e incidenti sul risultato finale. Tra tutte, il caso più clamoroso è quello del 2017, allorquando un’alleanza temporanea auto-denominatasi “Quarto Polo”, in parte significativa composta da personalità appartenenti al campo riformista e da ex-componenti della stessa giunta uscente, guidata da Maria Rita Rossa, ha deciso di determinare una rottura, ottenendo quale risultato più significativo la consegna del governo cittadino nelle mani correre in solitaria al primo turno, per convergere tardivamente, al secondo turno, sulla stessa sindaca uscente: senza riuscire, tuttavia, a portare i voti necessari alla vittoria del centrosinistra e, di fatto, dando una spinta decisiva nel consegnare il governo di Alessandria nelle mani di Gianfranco Cuttica e del centrodestra.
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