IN RICORDO DI STEFANIA GATTI, di Armando Bergaglio

La notizia ci sorprende e ci addolora. Stefania gatti non è più tra noi.  A poca distanza dalla scomparsa del marito le è rimasto solo il tempo per versare una lacrima ed anche per lei il tempo si è fermato.

Chi era Stefania Gatti?  Ce lo dice lei stessa in una telegrafica autopresentazione nell’ultima pagina del suo volumetto di poesie: “Classe 1934, coniugata Pertusati, due figli maschi. Alla nascita del secondogenito lascia l’impiego per dedicarsi alla famiglia. Dal 1998 inizia a comporre poesie dialettali per animare le feste dell’Unitrè di Tortona, con inaspettato successo: ciò la stimola a continuare a coltivare questa passione”. E così Stefania ha continuato a coltivare la poesia, regalandoci il piacere di rileggere il nostro passato e la nostra città filtrati dal dialetto tortonese. Ci lascia un minuscolo opuscoletto di composizioni dialettali, e molte altre rimaste, purtroppo inedite,

Sono poesie che poteva scrivere solo chi ha amato ed ha vissuto la propria città. Lei, tortonese di razza, aveva  trascorso l’infanzia in una casa al margine di città giardino – la cascina Gatti – , quando lì era ancora campagna, anzi  segnava una netta linea di demarcazione tra la città ed un mondo rurale che le era tenacemente impresso nella sua memoria. Così ricordava Tortona, con tutti i cambiamenti avvenuti dal dopoguerra ad oggi, una città che ora si ritrova in Piazza Milano con le auto dei pendolari tortonesi, come racconta in una sua poesia. Una città raccontata con lucidità e freschezza giovanile, spesso con una sorridente ironia o attraverso episodi curiosi

Le sue poesie sono raccolte nel volumetto ‘Aria ‘d Turtona’. L’opera è  divisa in tre parti: “Par schers e par amur’, e  ‘Ricordi di gioventù’ presentate in dialetto (tortonese, ovviamente!), però con la ‘traduzione’ a fronte) e una terza parte di poesie nella lingua di Dante. 

La scomparsa di Stefania Gatti è una grave perdita per la “L’Officina del Dialetto”, che ricordiamo assieme ad altri due amici scomparsi, Tanino Castellani e Sergio Piccinini.