

Redazione Appunti Alessandrini
Per ricordare l’amico Carlo Beltrame
Lug 20
Sergio Favretto
Fino all’ultimo giorno possibile ha scritto, ha pensato e comunicato con amici. Ha parlato e scritto del suo Monferrato e dell’economia, ha parlato della sua famiglia, dei nipoti e pronipoti.
Vorrei ricordare Carlo Beltrame con sfuma-ture differenti.
La sua biografia è densa, con esperienze di studio anche all’estero, con funzioni in banche e centri di ricerca economica, con collaborazioni a giornali quotidiani, settimanali e riviste specializzate in economia, agricoltura.
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Le persone contano e devono decidere
Lug 6
Tre leve per iniziare il cammino verso il ritorno alla partecipazione.
Democrazia partecipativa comunale, federalismo e legge elettorale nazionale con seggi contendibili.
In questo turno elettorale, non solo per quanto riguarda la bassa affluenza registrata, la partecipazione è una delle questioni più significative che i cittadini hanno consegnato alla politica. La decisione di non partecipare è un segnale che va decifrato con molta attenzione e non può essere catalogato banalmente tra le dinamiche possibili del nostro tempo quasi fossero compatibili con una sana democrazia moderna. Non c’è nulla di sano se più della metà degli elettori ritiene inutile il suo voto o peggio se preferisce segnalare con la sua assenza il disagio nei confronti delle Istituzioni Pubbliche.
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Il “Ventirighe” – 1. Mister Putin, I suppose?
Lug 17
Dario Fornaro
Presentazione
AP inaugura una nuova, piccola rubrica, dedicata ai contributi brevi (è ovviamente ininfluente che all’atto pratico le righe siano 17 o 25, è l’intenzione che conta). Pezzi brevi, rispetto agli articoli-saggio, e tendenzialmente collegati alla cronaca, quotidiana o settimanale: ma questa è una pura, non dirimente indicazione. Opportunità anche per quegli amici di AP che hanno interesse a questo Foglio, ma poco tempo per contribuire in modalità tradizionale. Andiamo al varo!
Che dietro (o davanti) all’aggressione russa all’Ucraina del 24.02 ci fosse il Capo supremo Vladimir Putin era ben palese. Ed anche i motivi (appetito territoriale rivendicativo) dell’”Operazione speciale” sembravano chiari e addirittura proclamati.
Con l’imprevisto, almeno temporalmente, procedere della guerra, l’intorbidamento delle acque di cronaca – ferme restando le tragiche immagini di distruzione indistinta – le ragioni dell’azione russa, compreso il zig-zag militare sul terreno, sono però apparse più complesse del previsto iniziale.