LO STREET FOOD DELLE NOSTRE NONNE

(parte dell’immagine da monferrato.org)

In Piemontese, “friciulin” significa piccola frittella e “verd” è riferito ovviamente al loro colore.

Sono una ricetta tipica delle nonne Piemontesi che erano solite prepararli soprattutto in primavera quando nei campi potevano raccogliere determinate erbette spontanee (quali il papavero o “papaneli”, il tarassaco e l’ortica).

Nascono come piatto umile e semplice della cucina monferrina, fatto, come tutti i piatti poveri della cucina contadina, anche degli avanzi del giorno prima: in questo caso quelli dell’arrosto della domenica.

Un piatto dalla dinamicità straordinaria, il cibo perfetto da portarsi dietro: nato per essere consumato ovunque, sia caldo che freddo, messo nella sporta e portato con sé da chi andava a lavorare nei campi, per poi essere consumato nei momenti di pausa, direttamente nel campo, nella vigna, sul carro trainato dai cavalli o dai buoi.

(parte dell’immagine da https://pin.it/4Iz6Ae3)

Un piatto carico di vissuto, di echi del passato, di fatica nei campi e nelle vigne, di stagionalità e di una vita contadina scandita dalla luce del sole.

Immaginiamo le nostre nonne che svegliatesi al canto del gallo preparano i “friciulin”, una volta pronti li ripongono in canovacci, facendone più porzioni e quindi li adagiano nella sporta, assieme al pane, alle bottiglie di acqua e di vino anch’esse avvolte in sacchi di juta; a mano a mano chi va lavorare nei campi passa e prende la propria razione, ecco: le nostre nonne avevano già inventato lo street food.

Silvia Gario