Potevo amarti,
una particella di Dio nelle tue carni,
per esserci, per viverti, per percorrere nel tuo sangue,
le strade delle tue vene,
trasparente, un velo che avvolge il tuo corpo.
Ti ho visto,
sei venuto fuori dai miei pensieri,
su quella corda d’acqua,
una corolla aperta sul mio ventre.
Io e te, in un luogo deserto,
la tua luce dalle tenebre,
luci e ombre,
miscela liquida di stelle,
posso accogliere tutte le note
nella mia chiave di violino,
con la punta delle dita trascino
la storia del libro,
s’aprono come petali di fiordaliso. Iris G. DM
