Dal blog https://parolelibere.blog/2022/09/03/chi-regge-il-ritmo-samba-si-balla/

Il capitale produttivo e quello finanziario da sempre in tandem sono in aperta collisione. L’economia è trainata da grandi gruppi finanziari investitori o da Grandi Banche multinazionali

La politica si adegua in negativo.

La dimensione di periferia o dei territori che dir si voglia non è neppure in agenda di chi ha la responsabilità di gestione e governo.

Chi deve spingere investimenti nella produzione di nuove armi, di spese sanitarie (anche inutili), di traffico di merci appunto inutili(ancora nei porti passa per il 70 % : armi , carbone, prodotti petroliferi, granaglie e sementi OGM, che la politica vuole eliminare a parole)?

Per i territori, regioni, provincie con tutto l’apparato che comporta (strade, porti, ferrovie, autostrade, logistica, ecc) lo sviluppo interno, di piccole e medie imprese e anche di quel poco che deriva da concessioni delle istituzioni (tipo ecobonus) non è sufficiente e le pastoie della burocrazia tecnica nascosta negli stessi comuni o enti territoriali e nazionali fanno da filtro frenante.

Il capitale virtuale e finanziario ha una velocità non paragonabile alle possibilità delle piccole – medie imprese (80% in Italia ) di aggregazione e soddisfazione di progetti.

Lo stato è ancora nelle mani di Draghi e dei partiti da dx a sx con programmi molto simili e forza provvedimenti di pura emergenza senza entrare nelle criticità dei vari temi tamponando con la fiducia.

Le grandi società investitrici globali non hanno limiti di finanziamento e saltano persino regole, provvedimenti europei o nazionali vedi energia.

Si concentrano su creazione di teste di ponte istituzionali come è stato fatto in Unione Europea per il tema energia,ben prima dell’inizio della guerra in Ucraina con il Title Transfer Facility (TTF) di Amsterdam (l’assurdo di un paese scelto senza un mtq di gas utilizzato) che decide secondo algoritmi il costo del gas stesso paragonato a “derivati future”per tutta l’Europa!

Inutile stupirsi, nessuna delle coalizioni esistenti ha un progetto politico di vero cambiamento, utile ai territori e soprattutto con una forza sociale sostenibile nello scontro per chi volesse davvero battersi.

Le elezioni del 25 settembre sono l’ennesima illusione di soluzione e tutti i media insistono per dimostrare che “ha stato Putin”(che certamente ha anche responsabilità).

E’ la preparazione della macelleria sociale, la certificazione che i provvedimenti di emergenza non saranno un momento, ma una quotidiana risposta, l’unica possibile per il capitalismo finanziario “vittima” di se stesso, senza possibilità di cambiare rotta.

La stessa energia è la cosa più nominata, ma non c’è uno straccio concreto di provvedimento per un progetto immediato di autonomia energetica eco-sostenibile e si pensa a ridurre il riscaldamento e spegnere luci come “contro-offensiva. Cosa da barzelletta!

Servono servizi di trasporto, una sanità che curi, un energia eco-sostenibile diffusa e democratica, una agricoltura sana e biologica, serve lavoro e ridistribuzione della ricchezza prodotta, equità ed equilibrio fiscale, ecc in Italia.

Vedete un qualche percorso politico che vada verso questa strada, in un modo concreto che non siano parole roboanti elettorali?

Forse qualcuno c’è anche, ma hanno dimensioni ed incapacità comprovate nel tempo, oltre una disabitudine importante di non dialogo, di non confronto che non ha numeri e strategie utili ad un eventuale obiettivo, si sviluppano nel ciclo elettorale e muoiono subito dopo senza incidere, disperdendo esperienze.

Cadaveri politici come Renzi e Calenda affiancati da personaggi come la Bonino saltafossi e Paragone il destro fulminante, il belante furbetto di Napoli Di Maio, sono davvero una novità?

Difficile spiegare quale destra il PD vuole battere con alleanze e programmi bugiardi e una storia recente antisociale, con molti punti in comuni con Meloni e Salvini, (produzioni militari e partecipazioni alla Nato, invio armi in Ucraina, job act, bilancio in pareggio firmato in EU, sostanziale assist alle energie fossili in continuità da anni, creazione attraverso regole e spostamento accordi sindacali di precariato stabile e lavoro a tempo determinato, invito al lavoro nero con tassazioni assurde e senza controlli di fatto, gestione migrazioni senza nessun vero progetto, oggi peggio di ieri poiché non viene neppure più insegnata la lingua, sanità come merce da profitto da privatizzare, beni comuni come l’acqua alla faccia del referendum ormai solo sulla carta, ecc, ecc)

Il disequilibrio è fra globalizzazione e i vari poteri produttivi nazionali e si giocano nella borsa disperdendo energie e società al vento.

Qualche giorno fa in una intervista si dava spazio all’acquisto di una fabbrica in crisi, quindi salvata momentaneamente a Genova da parte della J P Morgan(banca internazionale) e tutti contenti ovvio i dipendenti in 170 salvati.

Ma quanto dura un investimento finanziario bancario di chi gioca in borsa? Fin tanto che dà un reddito secondo i loro parametri, quando cambia qualcosa non hanno problemi a mollare armi e bagagli e reinvestire altrove. Non è questione di essere negativi a priori è una analisi dello stato dell’arte che ciascuno può fare nel tempo.

Personalmente non ho soluzioni, solo posso offrire riflessioni per analisi e aumentare la capacità critica, persa in anni di acqua sul fuoco buttata da partiti e sindacati confederali diventati parte delle cause non di soluzioni.

Auguri per l’autunno in una campagna elettorale spenta senza un comizio, una conferenza, senza un incontro anche solo per far capire come la pensa chi è candidato a parte i fortunati scelti dai soliti noti che permettono accesso a TV.

La società territoriale non è neppure considerata, ad essere onesti intellettualmente, altro che periferie e borghi vivi, eventualmente ci si rivolge ad altri: imprese, associazioni di categoria, centri finanziari, partiti storici, talk show.

Le persone sono cercate come votanti non come oggetti di progetti sociali.

Gianni Gatti

03/09/2022