Queen Elizabeth I of England in her coronation robes

Nel 1562 Elisabetta I contrasse il vaiolo che le lasciò il viso butterato (vedi qui). Poiché la regina era sempre stata orgogliosa della sua bellezza, temeva che ciò potesse rovinare la sua immagine, con quella pelle perfettamente chiara, l’aspetto tipico  delle classi più alte, della nobiltà e della perfezione terrena.

Dal momento che era consapevole che, in quanto regina, non poteva lasciare che una sola macchia o imperfezione fosse visibile, si accinse  ripristinate la sua bellezza.

La gente la considerava quasi un’icona da adorare e  percepiva la sua bellezza come un segno del suo diritto divino a governare e, man mano che il suo regno procedeva, le percezioni della sua bellezza fisica e del suo potere erano sempre più intrecciate.

Iniziò allora a coprirsi le cicatrici con un pesante strato di trucco bianco, usando quella che era conosciuta come la “cerussa veneziana”, o ” spirito di Saturno”, una miscela di aceto e piombo che la aiutava a ripristinare la sua carnagione liscia e bianca.

La migliore cerussa, quella che produceva l’effetto più bianco,  era quella proveniente da Venezia ed era molto richiesta.

Si trattava di un impasto da applicare sul viso con un panno umido, in uno strato uniforme. Per farlo aderire meglio, a volte veniva mescolato con l’albume, ma questo si rompeva sotto i movimenti del viso, quindi era rigorosamente vietato perfino sorridere.

Le signore che potevano permetterselo a volte applicavano uno strato  di cerussa sopra l’altro  “per evitare la fatica di rimuovere la vernice ogni giorno, o per riempire meglio le rughe”.

Anche la regina si copriva viso e collo con quella sostanza,  trasformando la sua pelle in una maschera di porcellana.

Tuttavia, indipendentemente dal fatto che la cerussa fosse importata da Venezia o da qualche altro luogo, conteneva biacca,  bianco di piombo, altamente tossico per la pelle umana, che faceva diventare grigia e rugosa, il che poi richiedeva una copertura sempre maggiore di cosmetico.

Il pittore italiano Giovanni Lomazzo, già nel XVI secolo aveva avvertito che le donne che utilizzavano bianco di piombo bianco diventavano rapidamente “avvizzite e coi capelli grigi” e che “la mistura è naturalmente un grande essiccante; ed è usato dai chirurghi per asciugare le piaghe umide”.

Così anche per Elizabeth  iniziò un  circolo vizioso, man mano che la sua pelle si deteriorava, sovrapponeva sempre più biacca, raggiungendo una copertura dallo spessore di un pollice verso la fine della sua vita.

Inoltre questo trucco veniva lasciato sulla pelle per molto tempo senza essere rimosso. Tuttavia anche gli ingredienti per  detergere il viso erano altamente dannosi:  una miscela contenente gusci d’uovo, allume e mercurio. Questo poteva dare l’impressione di lasciare la pelle morbida e liscia, ma questo era solo dovuto al fatto che il mercurio la stava  smangiando.

Per completare il look, Elizabeth utilizzava anche pigmenti rosso vivo sulle labbra che erano a base di cinabro, un minerale tossico contenente mercurio.

Negli ultimi anni del suo regno, la regina conduceva una lotta senza sosta nel tentativo di nascondere i segni del tempo. Ma quando nel 1599, il conte di Essex la vide in camicia da notte, senza parrucca e trucco, rimase scioccato dallo spettacolo.

NOTA FINALE

L’Inghilterra aveva approvato una legge che vietava i ritratti poco lusinghieri della regina, che doveva essere ritratta priva di rughe e con un aspetto idealizzato- Elizabeth doveva essere  mostrata come voleva essere vista: forte e sana, con la pelle pallida e senza macchia.

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