Paola Ferrari (Cissaca): “I poveri non vanno lasciati soli, vanno ascoltati”

Non abbiamo mai avuto così tanti poveri assoluti in Italia: quasi 5,6 milioni di persone, il 9,4% della popolazione. 

“Ma questo lo sapevamo già, almeno da quando l’Istat a giugno ci ha consegnato le ultime statistiche relative al 2021. E, anche solo intuitivamente, possiamo già stimare che in questo 2022, soprattutto a partire dal secondo semestre, i numeri siano ulteriormente peggiorati con un’inflazione ufficiale all’8,9% e bollette a livelli mai visti. Ciò che invece il Rapporto Caritas sulla povertà ci fa (ri)scoprire è chi in particolare si sta impoverendo, che cosa cerca oltre al sostegno immediato e in quale contesto maturano i suoi bisogni. E questo fornisce delle piste di intervento, sia per meglio mirare gli aiuti nel breve periodo sia per impostare politiche di più lungo respiro”. A parlare è Paola Ferrari, che si è appena insediata nel Consiglio di amministrazione del CISSACA , il Consorzio dei Servizi sociali di Alessandria. 

Ferrari è attiva nel volontariato, rivolgendo il proprio impegno soprattutto verso i minori, oltre ad essere la Segretaria provinciale di DemoS-Democrazia Solidale, il partito che ha ereditato la sensibilità verso il sociale dalla Comunità di Sant’Egidio

Una delle cause che stanno creando le nuove povertà, per Ferrari è il lavoro, troppo spesso precario e sottopagato. 

“Il Reddito di cittadinanza resta fondamentale, non è possibile neppure ipotizzare di eliminarlo, ma va decisamente ritarato perché oggi copre solo il 44% dei poveri assoluti e penalizza in particolare le famiglie con figli rispetto ai singoli, gli stranieri non residenti da almeno dieci anni e chi abita nei grandi centri del Nord rispetto ai piccoli Comuni del Sud, dove la vita costa decisamente meno.  L’inclusione al lavoro è fondamentale, così come esiste l’esigenza di controlli più efficaci contro le truffe, questo però non cancella la necessità di correggere e confermare il Rdc quale strumento indispensabile di contrasto alla povertà” si dice convinta. 

Il secondo dato significativo è che aumenta il numero di persone che si rivolgono alla Caritas non solo per ricevere beni e servizi, ma anzitutto per essere ascoltate e consigliate. 

“La povertà non dipende solo dalla mancanza di lavoro. È un fenomeno che richiede risposte non esclusivamente economiche ma più spesso di natura sociale. Ciò chiama in causa le istituzioni e le forze sociali presenti sul territorio, quelle più vicine alle persone bisognose. I Comuni devono poter rafforzare i loro servizi, sfruttando bene anche le risorse del Pnrr, e il Terzo settore va coinvolto e agevolato nella sua missione di accompagnamento delle persone” rimarca Ferrari

Che conclude: “L’emergenza che ci troviamo ad affrontare non è semplicemente quella di un incremento delle bollette e dei prezzi che colpirà tutti i cittadini, con però effetti ben diversi tra una famiglia e l’altra. Le misure tampone, allora, saranno sì necessarie, ma ancor di più lo sarà cominciare almeno a correggere quelle distorsioni del sistema economico e sociale che finiscono per generare diseguaglianze e povertà. È il compito alto della politica, questo. Ma che la politica dev’essere cosciente di non poter svolgere da sola. Vanno ascoltati i poveri – come di ricorda ogni giorno il Cardinal Matteo Maria Zuppi, il presidente della Cei – vanno coinvolte le forze sociali. La presunzione di avere già tutte le risposte pronte porta facilmente al fallimento”.