Ti ritrovo,madre,nel segno dei gesti
che ti appartennero e che scopro
ora lascito inatteso nei miei
e nella cifra delle disusate parole
che affiorano sulle mie labbra: sigillo
invisibile ci unisce in nome di un legame
che supera il confine dei giorni .
Nell’autunno,che ti fu stagione di vita
ricorre quel tuo essere foglia indomita
attaccata al suo ramo nel bagliore
di occasi a memoria di quel tuo sentirti
sempre e comunque fiamma viva
anche nel languore di giorni brevi
e quel sorridere pallido, confuso tra
parole indomite a fare la guerra al fato.
Nascoste lacrime nella pioggia mai
ti resero sorella allo sconforto chè
sempre trovasti brace per accendere
speranza nuova. Non ti somiglio,madre,
nel tuo sguardo di guerriera ma nel tuo
acciambellarti tra gli affetti come riparo
ai dardi in ore di dolore e delusione
e nell’usato passo verso strade di perdono.