Una situazione quasi inverosimile, questo il pensiero di Paolo su quanto gli sta succedendo da quando è uscito da casa.  È come se attirasse su di sé qualsiasi cosa abbia a che fare con la sua vita. Per carità, nulla di eccezionale, potrebbe trattarsi di pura casualità, anche se il padre la pensa diversamente.

– Ti starai chiedendo cosa ti succede. –

– Non più di tanto – risponde Paolo, un modo come un altro per non dargli troppa soddisfazione.

– Se non ci trovi nulla di strano, buon per te. –

– Immagino che tu non sia d’accordo, come sempre. A proposito, sei rimasto nei paraggi. –

– Sì, se la cosa non ti dà troppo fastidio. –

– No, tutto sommato mi fai compagnia. –

– Mi fa piacere. Su quello che hai detto può darsi che tu abbia ragione. –

– Riguardo? –

– Il fatto di non essere d’accordo. –

– Già. –

– Nulla di personale, ci mancherebbe altro. Alla base, il confronto è sempre la soluzione più intelligente che l’essere umano ha a sua disposizione per superare conflitti di ogni genere. –

– Su questo sono pienamente d’accordo – afferma Paolo.

– Mi dispiace per lei … sì, mi riferisco alla tua amica. –

– Non l’è successo nulla, fortunatamente. –

– È davvero strana la vita … –

– Cosa vuoi dire? –

– Nulla, riflettevo. –

– Fai il misterioso – dice Paolo.

– Tu credi? – replica il padre.

– Mi segui come se fossi un bambino su cui riversare le tue attenzioni. –

– Il mio bambino, non dimenticarlo. –

– Già. Lo so a cosa stai pensando, che non avrei dovuto farlo, non dovevo mettermi con lei. –

– Non sta a me dire se è sbagliato oppure no, sei maturo per capire queste cose. –

– Evidentemente non abbastanza … non so nemmeno perché l’ho fatto, Gina non lo meritava. –

– Ti fa onore ammetterlo. –

– Non me ne ha mai parlato, credo che lei non lo sospettasse. Almeno lo spero. Sono stato un idiota. Le cose non saranno più come prima, ho compromesso quello che più di ogni altra cosa desideravo: il nostro meraviglioso rapporto.  È troppo tardi per rimediare, non è così? – chiede Paolo.

– Perché me lo chiedi? – risponde il padre.

– Sei così propenso a dare consigli, desidererei conoscere la tua opinione. –

– Io credo che non sia mai troppo tardi per sistemare le cose, basta volerlo. –

– Davvero? –

– Certo. –

– Non lo so, per un momento ho pensato … –

– Cosa? –

– … che tutto fosse finito. Sì, lo so che non è da me arrendermi facilmente, ma questa volta non c’è proprio nulla da fare, dovevo pensarci prima … questo non fa altro che rafforzare il motivo della tua presenza. –

– Lasciarti da solo in questo delicato momento non ci penso nemmeno. –

– Ti ringrazio. Per quello che può servire … –

– Non abbatterti, voglio vederti su con il morale. –

– A costo che finga. Va bene, messaggio ricevuto. –