Dal blog https://wordpress.com/post/parolelibere.blog/26834
Fonte: Dalla pg FB di Giustiniano Rossi
Oggi comincia a Bali, in Indonesia, il vertice del G20. Le nazioni economicamente dominanti hanno la possibilità di aiutare quelle devastate dalla crisi pandemica, da quella climatica e dalle guerre. Per la prima volta da decenni il numero delle vittime della povertà e della fame è drammaticamente aumentato. Il G20 potrebbe adottare concrete misure, invece di ignorare i paesi del sud globale. Nel mondo, 828 milioni di persone soffrono la fame. Molte di più rispetto al periodo precedente la pandemia. Numerosi governi riducono la spesa pubblica per la sanità, l’istruzione e la previdenza sociale. Devono pagare interessi esorbitanti per i debiti che sono stati costretti a contrarre da FMI e Banca mondiale.
Per combattere la povertà dovrebbero tassare i ricchi. Ma il potere è in mano di questi ultimi.

Per miliardarie e miliardari la crisi è finita. L’89% della ricchezza globale è in mano ai paesi del G20. Si tratta di circa 10.000 miliardi di dollari, 2.000 più di quelli posseduti prima della pandemia. Il rapporto che intercorre con la povertà e la fame si vede dall’aumento dei patrimoni di quelli che hanno investito nel settore dell’alimentazione e dell’energia. I loro sovraprofitti sono esorbitanti perché i prezzi sono aumentati. Sarebbe necessario mettere coloro che sfruttano la situazione davanti alle loro responsabilità e tassare questi sovraprofitti. Missione impossibile.
Dal 2020 il G20 fa finta di voler affrontare il problema dei debiti. Senza nessuna conseguenza pratica. Indipendentemente dalle moratorie, la quantità di denaro che scorre dal sud globale ai paesi del G20 è molto maggiore di quella che compie il percorso inverso. E sulla tassazione dei sovraprofitti e dei grandi patrimoni a Bali non sarà trovato nessun accordo. Unica consolazione: nei paesi alle prese con questi problemi il dibattito diventa sempre più acceso. Ma, con queste classi dominanti, non è possibile fare progressi.
Le banche creditrici ed i privati creditori non hanno nessuna intenzione di andare incontro agli Stati indebitati. Come gli usurai con le loro vittime.
Non sarà un vertice del G20 a cambiare il mondo…
Giustiniano
15 novembre 2022