L’attuale scenario inflattivo sta pesando enormemente sulla spesa dei consumatori. Il dato mensile dell’inflazione è in crescita del 3,8% con una crescita attesa del 12,6% su base annua.
Il discorso di aumento dei prezzi è collegato ad un’inflazione generata in particolare dal trend del caro energia e da alcune materie prime ma ad oggi il dato appare sempre più consolidato con mercati più esposti, come il Regno Unito post Brexit, in cui si parla sempre più di recessione.
Cosa sta succedendo ai consumi? Analizzando la spesa delle famiglie la forbice tra PREZZI e STIPENDI sta generando un GAP, cioè una distanza sempre maggiore, a scapito della capacità di spesa delle famiglie. A proposito di acquisti stiamo rilevando una importante crescita dei CANALI DISCOUNT che sono sempre più al centro dell’attenzione anche del ceto medio. Si stima che circa solo un 20% delle famiglie rimane ancorato ai vecchi consumi mentre circa l’80’% è alla ricerca di prezzi minori e disposto a modificare i propri consumi.
Come si sta comportando la grande distribuzione? Se un operatore come Esselunga ha chiuso un bilancio semestrale con una riduzione del 40% dei margini a supporto dei propri volumi, altri operatori ed in particolare i discount, avevano spazio di incremento dei prezzi pur mantenendo i volumi. L’attenzione di questi operatori è tutta sulla MARCA DEL DISTRIBUTORE che rappresenta l’unico modo per mantenere volumi e marginalità.
Ci aspettano periodi di importanti cambiamenti ma è necessario, sempre più, livellare la capacità di acquisto dei consumatori ai livelli inflattivi. Attendiamo quindi politiche economiche in questa direzione.
Francesco Bianchi https://francescobianchiautore.com