Quando ho scelto il libro mi ha attirato una frase di Michela Murgia nella quarta di copertina: “Leggete Le assaggiatrici. Fatelo, vi prego”. Mi sono fidato e l’ho letto… Ha anche vinto il Premio Campiello 2018 e già questo era una garanzia. Il libro, tratto da una vera storia, racconta di un gruppo di donne che negli anni della seconda guerra mondiale, vengono coattivamente costrette a fare le assaggiatrici dei pasti di Hitler. Per tre volte al giorno devono mangiare il cibo che il cuoco prepara per evitare che contenga veleno e che venga servito al fuhrer. Il gruppo di donne mangia sempre con circospezione e deve attendere circa un’ora dopo il pasto, sotto controllo di terribili SS. Tra questo gruppo eterogeneo di donne si instaurano delle dinamiche particolari, dettate dall’obbligatorietà di consumare i pasti insieme e dalla situazione di stress del conflitto. Sono donne ciascuna con un proprio percorso, con una propria vita ma legate ancora dal desiderio di femminilità che contrasta con un’epoca di violenza inaudita. Quando leggo un libro che mi piace moltissimo mi prende l’ansia che finisca troppo presto… leggo e rileggo molte pagine che mi sono piaciute per arrivare più tardi possibile al finale. In questo caso mi aspettavo un finale piatto, non avrei immaginato un finale che mi facesse emozionare… invece il finale è degno di nota!!! Grazie Michela Murgia per averlo consigliato!! Francesco Bianchi https://francescobianchiautore.com