per venire da te panchina mia.
La tua postura primeggia nella flora verdeggiante.
Sei il riposo della memoria …
in un posto incantevole, rigoglioso, fiorente, prospero,
irreale fino al punto di sentirsi altrove.
Una sensazione piacevole di contemplazione in questo
verde eccelso. Il desiderio di stendermi su di te
mi prende nel ritrovare me stessa dentro l’osservazione
di questo paradiso.
Tu, ( la Panchina) amica consolatrice, sei protesa
ad ascoltare Il dolore dalla mia anima per qualcosa che da sempre
appartiene a l’intera umanità .
Le rimembranze non esitano a farsi presente,
ad un certo punto… l’irrealtà diventa reale.
Il sogno fuggitivo diventa tangibile: immagini fantasiosi
l’evolversi di questo momento magico per darle
forma in un mondo confuso. Tutto questo,
induce la memoria a rivivere ad occhi aperti film ricco di emozioni.
La pace incartata in questo dipinto accoglie lacrime di nostalgia,
per questo, la Panchina dei sogni mi tiene a sé, lo smarrimento dei sensi
arriva al punto sublime: la materia diventa figura materna
abbraccia il figlio in una cantilena e per magia…gli alberi e piante colorate da ali floreali, all’unisono s’ innalza note di una musica antica
Anche io ho sempre avuto una panchina preferita, ovunque andassi.