Sicuramente non conosciamo

sufficientemente cosa sia l’amore,

é facile che ci sfugga,

E’ reale un dito che disegna il contorno delle labbra,

magari ti mordo!

Per assaggiare quel desiderio

che diventa un unico respiro,

brividi e piccole maree.

E’ tardi?

Arriviamo troppo tardi?

Quale è il momento giusto?

C’è una specie di lentezza nelle tue mani,

uno stelo di nebbia, che mi accarezza la schiena.

Oltremare io sento,

nata da corolle d’avorio,

alle spalle della luna,

girata al mondo.

I tuoi baci sono rotondi,

sferici come gocce di pioggia,

cadono umidi e tracciano sentieri,

che asciugheranno la loro luce.

L’ombra lieve delle palpebre chiuse,

sul mio essere imperfetta,

non mi negherà che l’amore non è divino,

ma rendere l’istante una divinità. Iris G. DM

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