Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava 

Social Media Manager – https://alessandria.today/

“Il nostro tempo è limitato, quindi non sprechiamolo vivendo la vita di qualcun altro.

Non lasciamoci intrappolare dai dogmi – che ci portano a vivere secondo il pensiero altrui.

Non lasciamo che il rumore delle opinioni degli altri soffochi la nostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiamo il coraggio di seguire il  nostro cuore e la nostra  intuizione.” 

(da un’espressione di Steve Jobs)

Gentilissimo,

dal secolo scorso assistiamo alla crisi della democrazia liberale e da trent’anni alla crisi della democrazia progressiva: una  democrazia che “spingeva i popoli ad aumentare i diritti, ad allargare la base sociale, a migliorare le proprie condizioni di vita”.Quando tale processo si è interrotto è nata la rivolta dei populismi e dei sovranismi contro l’Europa” senza identità. È entrata incrisi l’idea stessa d’Europa. La conseguenza di questa crisi è stata una totale confusione, una catastrofe mentale, come la chiama Massimo Cacciari.

Ricordando un vecchio “adagio”(“non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”)è evidente che qualunque azione riformatrice non può prescindere dalla presa d’atto che questi “sordi” non hanno saputo fare uno straccio di legge elettorale efficace, accettando di fatto il disastro.

Lo Stato “tutelare”, come qualcuno lo ha definito, sta celebrando un piccolo trionfo.Lo ripetiamo da anni e per questo ci scusiamo, ma è giunta l’ora di restituire ai cittadini la possibilità concreta di decidere della propria vita… è giunto il momento di ripensare a…“chi rappresenta chi”: cambiando un sistema della rappresentanza nato in un particolarissimo e difficilissimo periodo storico, econcretizzatosi per ovvie ragioni nell’articolo 49 della Costituzione.

Noi riteniamo che sia giunto il momento di lasciare la politica all’utopia!

Solo cittadini consapevoli, coscienti ed informati che “decidono” formalmente di partecipare alla “governance” del bene comune possono avere titolo ad esprimere le loro rappresentanze.

E’ un “Percorso Costituente” quello a cui pensiamo,il quale, a cominciare dalla crisi della “rappresentanza”, corregga le storture, le devianze che  questi corpi intermedi hanno introdotto nelle istituzioni e nella società,  nazionale ed europea.  

Una riflessione che chiama in causa un’intera generazione che ritiene di doversi assumere la “responsabilità generazionale” di uno stato di cose che ci sta conducendo alla “catastrofe”.

A questa generazione rivolgiamo l’appello per costruire un soggetto collettivo.

L’invito che Le rivolgiamo, quindi, è per un appuntamento Sabato 3 Dicembre in Alessandria presso l’ACSAL (Associazione Cultura e Sviluppo-Alessandria)alle ore 16.00  che affronti una approfondita riflessione che  guardi all’Europa come Casa della Democrazia  e  rinnovi la promessa europea.

La crisi della democrazia liberale e la crisi della democrazia progressiva richiedono cittadini consapevoli, coscienti ed informati che “decidono” di partecipare alla “governance” del bene comune ed hanno titolo ad esprimere le loro rappresentanze.

Un’Europa in cui tutti gli Stati membri si assumano la responsabilità dei problemi comuni con determinazione e solidarietà.  E proteggendo lo Stato di Diritto.

I cittadini che stanno vivendo il “Grande Cambiamento” necessitano delle armi della conoscenza, della consapevolezza, della coscienza perché il Grande Cambiamento ha in sé una Crisi della Rappresentanza ma soprattutto  una Crisi di Civiltà,  la cui soluzione tutti stiamo attendendo.

La “rappresentanza” è il pre-requisito delle regole del nostro vivere insieme ripensare alle sue  forme è il compito che ci prefiggiamo.

Le saremmo grati se, in tempi brevi, volesse entrare in contatto con noi, qualora decidesse di partecipare ai lavori, telefonando al 348-8906795 o scrivendo una email a alcarlo@libero.it, onde definire i dettagli organizzativi.

La ringraziamo per l’attenzione che vorrà riservare a questa nostra iniziativa e Le porgiamo i nostri più cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.

David Sassoli: “La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare a essere strumento per migliorare la vita delle persone”.

Alessandria

Il Presidente

Carlo Viscardi

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L’IDEA   

“La destrutturazione dello spazio politico” porta inevitabilmente al diritto privato. Non più soggetti collettivi, Partiti, ma individui liberi siedono al tavolo delle trattative e stabiliscono accordi che soddisfano i contraenti. Qualsiasi prospettiva strategica si contrae al tempo dell’utilità privata;l’opinione pubblica vede nel tecnico la “soluzione” e nel politico un inutile fardello.

 L’Istituzione Parlamento è entrata in crisi; impotente rispetto a logiche privatistiche di gestione del potere.

Non vogliamo che dalla crisi della Democrazia rappresentativa nelle forme che finora abbiamo conosciuto si passi alla fine della stessa Democrazia.

“Grandi Spazi Imperiali” fatti da Finanza, economia, Progresso tecnico scientifico, esprimono una grande direzione intellettuale e morale attraverso strumenti come la scuola e i mezzi di comunicazione di massa per influenzare la visione del mondo di cittadini senza potere.

Se i cittadini, privi di potere, abbracciano una visione del mondo che non nasce dalle loro esigenze, il loro agire contraddice i loro stessi bisogni.

È indispensabile sviluppare una visione alternativa del mondo e della società che critichi il senso comune per trasformarlo in buon senso;

“Il senso comune, portato a credere che ciò che oggi esiste sia sempre esistito”, caratterizzandosi come atteggiamento conservatore e tradizionalista, va trasformato in buon senso, con un significato positivo che si oppone al senso comune e risponde alle esigenze reali dei cittadini senza potere.

La destrutturazione nello spazio politico rende i cittdini “spettatori e non protagonisti” della politica, un insieme anonimo di follower.

La soluzione che si fa strada della ricerca di un  leader forte e carismatico dalla grande capacità oratoria, che instaura un rapporto diretto e viscerale con i suoi sostenitori, ha il solo scopo di conservare il potere e lo status quo.

Questo Paese ha bisogno di una GRANDE OPERAZIONE VERITà a cominciare dalle ragioni profonde, storiche che hanno prodotto nel nostro Paese una grandissima incultura politica.

La società digitale è caratterizzata dalla disintermediazione, dal superamento della rappresentanza, dalla decisione politica diretta, senza bisogno di mediatori, negando in radice le élites della politica e della conoscenza, ma non le élites del potere economico… alle quali appartengono i padroni della rete!

Assistiamo ad una pericolosissima evoluzione dell’idea e della pratica della democrazia. Abbiamo bisogno di nuove culture politiche. Non è in corso una disintermediazione; è in corso una reintermediazione.”

Per questo occorre, prima di tutto, dare risposta a due domande:QUALE SOCIETA’ VOGLIAMO?  QUALE DEMOCRAZIA VOGLIAMO?  Per dare un senso, un significato al nostro vivere insieme.

La rappresentanza è la “Chiave di Volta” di questo sistema!

Solo coniugando la consapevolezza di una “partecipazione conoscitiva” con un nuovo sistema di delega si può pervenire ad una democrazia rappresentativa “vera”. La rappresentanza oggi garantisce al cittadino un voto, dopo di che il nulla sul piano del controllo e della costruzione delle decisioni.

Ègiunto il momento di riscrivere nuove regole del nostro vivere civile, di aprire una Fase Costituente che non si può limitare alle realtà nazionali ma deve iniziare da un’Europa dei cittadini che pensano alla cessione di sovranità ad uno Stato Europeo.

L’iscrizione, al raggiungimento della maggiore età, alle liste elettorali non può più essere sufficiente ad esprimere “Democrazia”.

Prima della decisione ultima (il voto), le persone debbono decidere della loro volontà di impossessarsi dei processi decisionali che influenzeranno la loro vita, che decideranno del bene comune.

Solo l’iscrizione a un Pubblico Registro degli Elettori di persone che intendono partecipare di volta in volta, esprimendo precisa delega, alla formazione della “governance” delle loro Comunità potrà garantire il passaggio alla Democrazia del terzo millennio.

L’atto primo della formazione della decisione è quindi l’atto che sancisce l’esercizio del diritto di voto in modo cosciente e consapevole. Occorre pertanto riprendere e cambiare l’art.49 della Costituzione per contrastare il processo di de-intermediarizzazionee/o di reintermediazione.

La “Dichiarazione Pubblica di Volontà” si concretizza quindi in momenti di confronto sulle “questioni”, e contestualmente si pone l’obiettivo di giungere ad una sintesi della rappresentanza su due (solo DUE!!) soggetti, garanzia di alternanza al governo della cosa pubblica. Due corpi intermedi che rappresenteranno le politiche che governeranno la cosa pubblica. Quartiere per Quartiere, Comune per Comune, Provincia per Provincia, Regione per Regione solo attraverso la Dichiarazione Pubblica di Volontà dei cittadini e con precisa Delega si costruiscono i corpi intermedi del terzo millennio.

Una iniziativa di tipo culturale prima ancora che politica in senso stretto, che affronti l’Operazione Verità di cui sopra e lavori a un nuovo Rinascimento basato sui Principi e sui Valori dell’Uguaglianza e della Responsabilità.

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LA STORIA  Arcipelago nasce nel 2009 animato dalla volontà di analizzare la crisi della Democrazia e di un sistema di rappresentanza in presenza di cambiamenti epocali.

La crisi di sistema che viviamo vede una classe dirigente “senza progetto”, di cui la politica è solo una parte della bancarotta.

…e un sistema in crisi senza strumenti politici credibili è incapace di sostenere il ricambio, il futuro.

E’ giunto il momento di ripensare il nostro mondo secondo un’altra logica; che smetta di considerare l’ambiente come una quinta teatrale,

che impedisca il formarsi di squilibri di potere e di ricchezza insostenibili e che garantisca al massimo numero di persone le medesime opportunità.

… un mondo in cui ai cittadini si restituisca il potere di decidere del proprio futuro. 

Il nostro portale sarà a disposizione di quanti vorranno lavorare ad un progetto condiviso; ad una fase costituente; 

riprendendosi la politica e abbandonando al proprio destino chi ha amministrato politica e istituzioni al proprio servizio.

Tutto questo in presenza di una crisi economica devastante, un disagio economico di valenza globale e un attacco speculativo all’Europa, alla sua moneta, al suo sistema sociale e alle sue parti più deboli o in maggior sofferenza… di una guerra !

Serve un’insorgenza democratica dei cittadini che “superi” la differenza tra.. “chi ha il potere e chi invece non ce l’ha”, 

sviluppando sul territorio un confronto informato, al fine di liberare conoscenza, produrne di nuova e favorire il cambiamento delle idee lanciandosi in nuovi modelli di sperimentazione democratica.