Alessandria, pubblicato da Pier Carlo Lava 

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Sottrazione terra fertile e cambiamenti clima, mix micidiale. 9 comuni su 10 a rischio

Giornata suolo: priorità conservare la superficie agraria utilizzabile. Persi 400 milioni di prodotti

Negli ultimi 50 anni scomparso 1 terreno agricolo su 3. Accelerare su approvazione Legge

“A causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili sono andati persi dal 2012 ad oggi ben 400 milioni di chili di prodotti agricoli per l’alimentazione dell’uomo e degli animali a causa dell’abbandono e della cementificazione di terreni fertili, aumentando il deficit produttivo del Paese e la dipendenza dall’estero. La sparizione di terra fertile non pesa peraltro solo sugli approvvigionamenti alimentari poiché dal 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime.

E’ quanto afferma il Presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco in occasione della Giornata mondiale del suolo nel denunciare gli effetti del micidiale mix dei cambiamenti climatici e della sottrazione di terra fertile capace di assorbire l’acqua. 

In Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane e alluvioni anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense. 

A questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili.  

La provincia di Alessandria, con 26.450 ettari consumati incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo.

“Per questo l’Italia deve difendere e far crescere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, ambientale ed economico del lavoro nelle campagne ma occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. I nostri imprenditori agricoli sono pronti a coltivare i terreni a riposo, circa 20mila a livello piemontese, in modo da difendere la capacità produttiva nazionale e la sovranità alimentare del Paese messa a rischio dalla guerra, dalla speculazione internazionale e dal cambiamento climatico”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

E’ sicuramente positiva la scelta del Governo di investire nella manovra sul Fondo per il contrasto al consumo di suolo, finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e 50 milioni di euro all’anno nel biennio 2026-2027 previsto dalla manovra. Sono, però, anche necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva del Paese.