“Madonna dell’umiltà” di Gentile da Fabriano (Fabriano, 1370 c.- Roma, 1427)

Un nuovo progetto espositivo incentrato sulla storia delle istituzioni civiche bresciane, degli uomini che ne diressero l’azione, delle forme di governo e degli strumenti di comunicazione in un viaggio compreso tra la seconda metà del XII secolo, epoca nella quale compaiono le prime tracce delle istituzioni civiche comunali, e il 1426, anno della dedizione di Brescia alla Repubblica di Venezia.

A Brescia, come in altri centri urbani dell’Italia centro- settentrionale, i secoli dal XII al XV sono un periodo di vivace sperimentazione politica.

I governi comunali prima e i regni signorili poi, contribuiscono a forgiare il volto della città attraverso la committenza di opere destinate soprattutto agli spazi pubblici e spesso cariche di messaggi politici.

Comune e Signore partecipano inoltre alla creazione e affermazione di simboli e rituali che esprimono, allora come oggi, l’identità locale.

Hanno origine in questo tempo lontano lo stemma comunale con il leone, così come i culti civici di Faustino e Giovita e delle reliquie delle Sante Croci, che ancora oggi scandiscono il calendario delle feste cittadine.

È finora mancata un’opera di sintesi dedicata a questo periodo, che mettesse a frutto le novità emerse nel corso delle più recenti indagini per ricostruire, alla luce degli orientamenti storiografici più aggiornati, non soltanto le vicende di Brescia e del suo territorio, ma anche i diversi aspetti di quello spazio fisico, sociale, culturale e cittadino, che durante questo periodo si trasforma profondamente per assumere alcuni tratti che, in certa misura, lo contraddistinguono ancora oggi

Attraverso una variegata selezione di documenti e opere organizzati attorno a nuclei tematici e cronologici, corrispondenti alle diverse fasi di trasformazione delle istituzioni cittadine.

La mostra propone quindi, un percorso attraverso tre secoli di storia -soffermandosi sui grandi eventi e cantieri che hanno segnato la città, e sui suoi protagonisti, dagli uomini del comune ai Visconti e al Malatesta- e si lega strettamente a quello del Museo di Santa Giulia, creando un fitto dialogo con la selezione dell’età dei Comuni e delle Signorie, della quale l’esposizione costituisce una straordinaria e temporanea espansione.

L’auspicio è quello che, dalla mostra la curiosità dei visitatori si allarghi al tessuto urbano, in una più profonda comprensione e conoscenza di quella parte di storia che il patrimonio monumentale di Brescia ancora racconta.