DI SERA IN RIVA AL MARE

Dalla capanna dei pescatori
guardavamo verso il mare.
Le nebbie della sera erano chiare
e si alzavano in celesti vapori.

Era l’ora delle luci misteriose
e stavamo seduti lì davanti,
ragazzi dallo sguardo pensieroso
e ragazze dagli occhi sognanti.

Si accendevano i lumi della riva
a uno a uno e sul mare lontano
vedemmo i lampi di un uragano
e un veliero che andava alla deriva.

Parlavamo di tempeste e naufragi,
della vita che fanno i marinai,
sempre tra mare e cielo e rischi e guai,
gioie e paure, bonacce e nubifragi.

Parlavamo delle navi oceaniche
tra le onde in furia, bianche e tenebrose,
dei gorghi intorno alle scogliere nebbiose,
dei muri d’acqua delle ondate vulcaniche.

Parlavamo delle foreste nere
dove vagano gli orsi bruni e i lupi,
della neve sui grandi alberi cupi,
dei cacciatori intorno al fuoco a bere.

Parlavamo delle isole perdute,
delle giungle fiorite e rugiadose,
di fatine volanti e dispettose,
d’elfi, briganti, ondine e streghe astute.

Parlavamo dei fiumi profumati
dai grandi fiori in grappoli turchini,
di viole mammole e freschi ciclamini
che si baciano nei giardini incantati.

Le ragazze ora ascoltavano in silenzio
e poi nessuno parlò più. Lontano
il veliero in mezzo all’uragano
era scomparso nell’oscurità.

PININ CARPI

Pinin Carpi (Milano 1920 – 2004) fu autore di romanzi brevi e racconti, illustratore eccellente, grafico e poeta, lavorò per numerose case editrici. Questa poesia/filastrocca consta di nove quartine, quasi tutte di endecasillabi, a rima incrociata ABBA CDDC EFFE … Ci troviamo Il fascino del mare, l’ammirazione per la vita dei pescatori e dei marinai, il pericolo delle onde infuriate, degli uragani, dei naufragi, dei gorghi e delle scogliere; i ragazzi pensierosi e le ragazze sognanti che li ammirano; il veliero che scompare nell’oscurità.