Alessandria, post pubblicato a cura di Pier Carlo Lava 

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Giordano è un informatico. Timido e geniale. Rico, il suo amico sbirro. Due amici, un’insolita Catania battuta da un freddo siberiano che brucia le ossa.

Giordano è ospite in casa di Rico, dopo la serata trascorsa insieme. È notte, squilla il telefono. C’è stato un omicidio: Rico deve recarsi sul posto per il sopralluogo di rito. A Giordano non sembra vero che si stia presentando l’opportunità di potersi infiltrare in una scena del crimine. Una vera. Con gli agenti di polizia che interrogano i testimoni e gli esperti della scientifica che studiano il più insignificante dettaglio.

Una giovane donna rinvenuta senza vita, il corpo tremendamente martoriato e gli arti disarticolati come una bambola scaraventata sul fondo di un baule.

La stampa che irrompe nella vicenda, attratta dai risvolti piccanti.

Giordano non ce la fa a stare lontano dalle indagini. Freme. E ogni scusa è buona per immischiarsi. Rico lo lascia fare. Anzi, talvolta, è proprio lui a coinvolgerlo.

Perché Giordano, il timido informatico armato di computer, si rivelerà un detective intuitivo e pieno di risorse.