Ieri

Arezzo vanta la produzione, con una storia lunga ben 7 secoli, di un panno speciale, il “panno Casentino “ dal nome della vallata dove ha avuto origine .Risulta infatti che già in epoca etrusca e romana e nel 1300 gli abitanti del palagio fiorentino di Stia e Soci  (Arezzo) pagassero le tasse a Firenze con i propri panni di lana.

Inconfondibili panni con i”riccioli” ottenuti pettinando la lana con la pierta (rattinatura),caldi e leggeri nello stesso tempo. Il ricciolo serviva a rendere il panno spesso e resistente alle intemperie e all’usura,creando isolamento termico senza impedire la traspirazione. Dapprima se ne apprezzavano le sue qualità di resistenza all’usura e alle intemperie tant’è che col panno grosso di Casentino in tinta “bigia” nel Rinascimento si cucivano le spesse e ruvide tonache dei frati della Verna e di Camaldoli

Nei secoli successivi divenne il tessuto più richiesto per realizzare tabarri, mantelli, cappe, ma anche ad uso dei barrocciai per coprire e proteggere i loro cavalli. Dalla fine dell’Ottocento poi questa particolarissima lana col ricciolo verrà utilizzata anche per confezionare giacconi e cappotti maschili (indimenticabili quelli a doppio petto nelle due classiche tinte, arancio e verde con martingala e collo di volpe, adatti per attività all’aperto come andare a caccia o montare a cavallo), espressione di un look classico, elegante e sportivo:Giacomo Puccini Giuseppe Verdi e Bettino Ricasoli se ne erano fatti confezionare uno.

Le mamme degli anni 60 facevano spesso cucire per i loro figli un cappotto con il “casentino” che garantiva durata ed estetica

Oggi

Oggi il panno Casentino è uno di quei materiali “poveri” ma che al tempo stesso riescono a essere raffinatissimi e anche un po’ snob. Intanto perché paradossalmente sono ancora in molti a non conoscerlo e a riconoscerlo e poi perché contrapposto ad alcuni materiali e tessuti ipertecnici di ultima generazione è di una autenticità disarmante.

Il colore simbolo? L’arancio. Nato per un uso improprio del colorante vegetale rubia,esso diventò il colore d’eccellenza a cui si aggiunsero poi il bianco,il verde, il blu,il nero,il viola…ecc per soddisfare le esigenze di una clientela maschile femminile raffinata e esigente.

Tuttavia questa produzione  dell’antica Manifattura di Soci ,unica in tutto il mondo,ha rischiato di chiudere ,nonostante la registrazione del marchio. Ma ecco la rinascita e il rilancio,dopo che la casa Reale inglese a fine settembre ordina per Re Carlo III, tramite uno dei suoi fornitori di confezioni,un cappotto in Panno Casentino nel suo tipico color arancione, attirando così l’attenzione della stampa sulle difficoltà della manifattura.

Proprio negli stessi giorni, il Lanificio Bellandi, azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato, specializzata in tessuti di qualità e storico cliente del lanificio di Soci, formalizza l’acquisto dell’immobile, sede dello storico opificio, salvandolo e sbloccando una complessa situazione di crisi che andava avanti dal 2018, preservando posti di lavoro e un’antica tradizione artigianale. Infine Gucci sceglie il verde british di questo panno per produrre scarpe e accessori che appariranno nelle vetrine alla moda di tutto il mondo

Era già stato reso famoso nel mondo da Audrey Hepburn, che nel film “Colazione da Tiffany” indossava un cappottino di Givenchy in Casentino nel suo tipico color arancione, e successivamente utilizzato sapientemente plissettato anche da Roberto Capucci nel 2008, nell’ambito della rassegna Artigianato e Palazzo,  “Capucci e il Casentino: tra sperimentazione e artigianalità”, che lo avevano trasformato in uno dei capi must-have.

Ora era stato un po’ negletto ma sta tornando al suo antico splendore anche grazie a Pitti Moda pet. Infatti la novità 2023 è proprio la linea alta moda per gli amici cani e gatti i cui accessori saranno…in panno Casentino !

Collezionisti, stilisti, designer, buyer internazionali aspettano con ansia di scoprire quanti capispalla e quanti accessori figureranno fuori e dentro la Fortezza da Basso, prodotti e confezionati con il panno che adesso tutti vogliono indossare.

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