Alessandria, post pubblicato a cura di Pier Carlo Lava
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IL TRAMONTO
Del giorno volli osservare l’aurora,
il sole che si accende alto, raggiante,
come chi invano attende solo le albe.
La valle si destò e una selva d’ambra
si era vestita d’oro e di muschio;
ch’era un cangiar antico di marea.
Rigenerato e biondo fu lo zefiro
che musicò le note più vezzose,
come di primavera fa la fonte.
Quatta, stellò la rugiada cristallina,
anche se ormai l’estate era finita;
lusingando corolle di maggio.
Signoreggiò l’ultimo raggio lieve
fu un nuovo rapimento di vaghezza,
per quel suono di violini già obliati.
Il tramonto scagliò rossi colori sapienti
tra il profumo delle rose e delle viole:
le ninfee mossero i lor sospiri.
©Mirella Ester Pennone Masi
…16 gennaio 2017…