Alessandria, post pubblicato a cura di Pier Carlo Lava 

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Non fate beneficenza!, di Andrea B. Nardi*

*Autore di Lo Stato senza tasse – Robin Edizioni

www.robinedizioni.it/nuovo/lo-stato-senza-tasse

Non date i vostri soldi in elemosina ai poveri bambini africani, non dateli alla ricerca sul cancro e sulla SLA, non regalateli ai senzatetto e non fateveli portare via neppure dalle vittime delle varie guerre del mondo. Tenetevi i vostri soldi, e mandate al diavolo tutti i presentatori della Tv con le loro false facce contrite di merda che vi fanno sentire colpevoli se non donate, donate, donate, 5 euri con una chiamata qui, 3 euri con una chiamata là, basta una telefonata dal vostro cellulare e via, dateci i vostri soldi per qualche causa del cazzo. Invece voi non dovete farla, la beneficenza, assolutamente no! E sapete perché?

Perché è una truffa colossale, la più grande menzogna della nostra epoca! E non parlo del fatto che spesso i soldi che buttate via non arrivino nemmeno alla destinazione decantata, no, non è questo il punto. La questione è assai più sottile. Fa parte della narrazione di regime secondo cui lo Stato non avrebbe il denaro per sostenere queste tragedie dell’umanità, quindi – secondo i dominanti – se volete far continuare la ricerca contro i tumori dovete pensarci voi coi vostri soldi e non certo lo Stato con la sua sanità, e se alla sera volete addormentarvi senza rimorsi ricordando il solito negretto che da cento anni è nudo e con la pancia gonfia allora mandateglieli voi i vostri spiccioli. Beh, signori, questo è il peggior raggiro che si compie sulle vostre teste.

Non è vero che lo Stato non abbia i soldi per porre rimedio sia alle grandi miserie dell’umanità sia alle normali spese d’ordinaria amministrazione del Paese. Il piagnisteo continuo della penuria di soldi da parte dello Stato è la causa principale dell’imbroglio finanziario, economico, politico che da duecento anni affligge le nazioni del mondo, perlomeno del mondo occidentale, ricattate dalle banche private. Salvo poi trovare mille miliardi di dollari dal nulla per salvare i banchieri privati nel 2008 e centinaia di miliardi di euri e dollari per sostenere il sanguinario e folle presidente ucraino nel 2022.

Celebri discorsi di tutti i leader occidentali – dalla Thatcher che nel 1983 dichiarava «Non esiste il denaro pubblico, esiste solo il denaro dei contribuenti», allo Stato-Impresa di Berlusconi in cui si auspicava il consueto assurdo miraggio del bilancio in pareggio – si scapicollano a condannare l’eccessiva spesa pubblica che porterebbe alla rovina lo Stato, e di conseguenza solo le tasse gli darebbero sostegno. Ebbene, questa tesi è fraudolenta, la più schifosa menzogna propinata ai popoli, e ormai ciò è acclarato non solo dai ragionamenti di pensatori ed economisti contemporanei e del passato, non solo dalle attuali dichiarazioni dei direttori delle principali banche centrali private del pianeta, tipo FED e BCE, ma dallo stato dei fatti, dalla storia.

Il denaro è creato dal nulla, il denaro è solo un simbolo cartaceo o digitale di un valore, la moneta è l’unità di misura del lavoro: esso non può finire, di esso non può essercene penuria, così come non può esserci penuria di chilogrammi: affermare che lo Stato abbia finito i soldi per sostenere la spesa pubblica è come dire che non si possa costruire una strada perché sono finiti i metri. I soldi si creano automaticamente nel momento in cui si compie un lavoro, dacché essi sono soltanto il corrispettivo convenzionale del valore del lavoro stesso: quando i cittadini compiono un lavoro per conto dello Stato (beni o servizi) essi vengono retribuiti con un simbolo del credito che essi hanno verso lo Stato, questo simbolo è la moneta, cartacea o digitale, tramite la quale essi potranno a loro volta pagare i propri creditori per altri beni o servizi. Solo lo Stato, per convenzione legale, può creare e mettere in circolazione questi simboli del valore del lavoro dei suoi cittadini – ossia, emettere moneta –, e ciò per ovvi motivi, e può farlo senza alcun limite fino al momento di piena occupazione – come sostenuto dalla Modern Monetary Theory – o, come sosteniamo noi, fino a che ci sarà bisogno di lavorare per conto dello Stato (stipendi pubblici, appalti, forniture…), ossia per sempre.

Agli strilli isterici di quanti ora sbraiteranno sul pericolo dell’inflazione rispondiamo che l’inflazione dipende da quanto denaro c’è in giro, non da chi lo produce. E siccome oggi il denaro è già prodotto dal nulla con un click digitale – dichiarazioni di Draghi e di Bernanke, direttori rispettivamente di BCE e FED – in modo tale da creare migliaia di miliardi di euri e dollari in un lampo senza che ci sia assolutamente niente a sostenere tale creazione, il problema è far capire una volta per tutte ai popoli l’enorme presa per i fondelli del concetto che i soldi siano un bene limitato e che lo Stato non ne abbia disponibilità infinita: questa idea è frutto di due cose solamente: ignoranza totale persino ai grandi livelli politici o imbroglio planetario per mantenere in piedi la folle architettura bancaria criminale che gestisce i patrimoni dell’umanità.

Ricordiamo che oggi la Cina è l’unico Stato ad avere una banca centrale di effettiva proprietà pubblica, e infatti se è riuscita a passare in 30 anni dall’avere 40 milioni di morti per fame a maggior potenza economica del pianeta non lo ha fatto certo tassando i suoi contadini.

Tutto ciò è ormai illustrato ampiamente e con estrema chiarezza in recenti studi accademici di autorevoli autori, uno per tutti la professoressa Kelton che presiedette, tra l’altro, la commissione economica del Senato durante la presidenza Obama, ma se si volesse comprendere meglio questi temi essi sono spiegati nel mio saggio. Ricapitolando:

1) Il denaro si crea dal nulla.

2) La moneta è l’unità di misura del lavoro: si crea automaticamente nel momento in cui si offre lavoro perché è il valore del lavoro svolto. La moneta non può finire così come non possono finire i metri o i litri.

3) Il denaro oggi è creato dal nulla dalle banche private invece che dagli Stati.

4) Se lo Stato creasse da sé la propria moneta invece di farsela imprestare dalle banche private l’intera economia mondiale subirebbe un progresso epocale pari alla rivoluzione copernicana.

5) Le tasse ai cittadini sono un furto e non servono a sovvenzionare la spesa pubblica: esse devono essere abolite. Potranno sussistere tasse aziendali mirate a strategie di indirizzo industriale o a contenere lo strapotere di patrimoni privati multinazionali pericolosi per la stessa esistenza democratica della repubblica, ma non altro.

6) Se non si combatte prima di tutto per far sì che lo Stato si riappropri della sua prerogativa di creare moneta pubblica ogni altra lotta politico-economica è una pia illusione.

In conclusione, non fatevi ingannare dallo story-telling di regime, poiché questo alimenta solo il prosieguo dell’immondo sistema politico che opprime i popoli: beneficenza deve farla lo Stato, non voi, e se lo Stato non la fa, non investe sulla ricerca, non aiuta i deboli, rinuncia a spendere per i suoi cittadini, privatizza beni e servizi essenziali, continua a farsi imprestare i soldi dai banchieri privati, significa solo che i governanti sono dei farabutti criminali e si approfittano di voi.