Alessandria, post pubblicato a cura di Pier Carlo Lava 

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Mangiare insetti

Va fatta la premessa doverosa che sono molto, ma molto schizzinosa a causa anche di un palato sopraffino, che seziona particelle di gusto millesimali.

A seguito di questa premessa, dico subito che è altamente improbabile che mangi un qualsivoglia insetto, però bisogna fare alcune riflessioni. 

Prima di tutto, parlando di grilli, posso dirvi subito che i miei cani e gatti, che vivono all’aperto, ne mangiano tranquillamente e ne fanno un sol boccone. Apprezzano anche le mantidi. Quando capita i gatti mangiano anche le mosche.

Venendo a noi umani, molti apprezzano le lumache commestibili, come cibo, le considerano una prelibatezza. Non sono insetti, in senso stretto, ma non starei a sottilizzare. Si mangiano i molluschi di mare e gamberi e aragoste. Di tutta questa roba non ne metterei in bocca neanche in pillole, anche se qualche preparato per le ossa a base di cartilagini varie ne ho preso.

C’è chi ama mangiare le rane e potrei andare avanti per un po’, se solo andiamo a sondare le abitudini di altri popoli, ma ora vi dirò di un insetto che già viene utilizzato nelle nostre tavole e che vi sorprenderà: si tratta della cocciniglia.

Un liquore dal tipico colore cremisi ottenuto con la cocciniglia è l’alchermes che prende il nome dalla parola araba al-qirmiz. Prima dell’avvento dei coloranti azoici, i prodotti rossi di pasticceria e molte altre bevande rosse come aperitivi, bitter, vermut e bevande gassate erano colorati con la cocciniglia. (Fonte Wikipedia)

L’insetto secerne un liquido molto denso e intensamente colorato che usa come involucro per proteggersi dai predatori. Per produrre un chilogrammo di colorante occorrono circa 80-100.000 insetti.

Una volta ottenuta la polvere macinando l’esoscheletro degli insetti, questa viene trattata con acqua calda per estrarre l’acido carminico.

La cocciniglia viene utilizzata per produrre una parte dei coloranti rossi utilizzati nell’industria alimentare (l’additivo alimentare E 120 è un sale di alluminio dell’acido carminico) e, in misura minore, nella tintura dei tessuti.

Dato l’elevato costo, ultimamente viene spesso sostituita da coloranti o miscele di coloranti di origine sintetica come E122 – E124 – E132 nei prodotti alimentari commerciali (obbligatoriamente elencati in etichetta come additivi alimentari con la relativa sigla europea). (Fonte Wikipedia)

Chi di voi non ha mangiato un qualche dolce superlativo inzuppato di alchermes?

Zuppa inglese, pesche alla crema pasticcera…

P.S. : Ho dimenticato i lombrichi rossi della California.