27 Gennaio 2023: Giornata della memoria

Nel 1945, durante la giornata di oggi, le truppe dell’Armata Rossa entravano nei cancelli della città polacca di Oswiecim (in tedesco Auschwitz) e svelarono al mondo le atrocità dei campi di concentramento.

Perché è necessario ricordare?

Per commemorare tutti coloro che sono stati coinvolti, uccisi, deportati in questo spietato disegno criminale che ha segnato la storia dell’umanità.

Per incardinare in ognuno di noi il valore della vita.

Per aiutare le nuove generazione ad avere un senso di rispetto verso la vita di ogni individuo, che sia uguale o diverso nelle caratteristiche fisiche o nelle convinzioni religiose o politiche.

Per non dimenticare condivido alcuni passaggi tratti dal libro IL CORAGGIO DEI VINTI:

Il portellone si apre, inondando l’interno del vagone di una luce abbagliante. Tre militari armati fanno la guardia per evitare che i prigionieri cerchino di fuggire verso i campi arati che si susseguono per chilometri. «Uscite e fate i vostri bisogni, se avete necessità!», urla uno dei militari. I prigionieri si alzano, tramortiti dal viaggio scomodo, e si dirigono verso la porta. «Due per volta, veloci!» continua a gridare una camicia nera con la pistola in pugno.

Al campo di Lauter, i passeggeri provenienti da Carpi vengono disposti in fila e un paio di funzionari delle SS e un medico li passano in rassegna, controllando lo stato di salute dei soggetti più magri o evidentemente logorati dal viaggio. Circa una trentina di persone sono scartate e accompagnate in altri locali, mentre ai rimanenti, tra cui Oliviero ed Elio, viene assegnato un dormitorio.

La notte, i fratelli Carloni dormono sempre vicini. Pregano ogni sera per la salute dei loro genitori e di Giovanni, per tornare a casa e per l’arrivo degli alleati, ma la loro speranza si sta piano piano spengendo, come la fiamma di una candela arrivata alla fine. La lunga permanenza al campo li ha disillusi; hanno visto troppa gente morire e presto potrebbe toccare a loro.

Francesco Bianchi