Pier Carlo Lava. Social Media Manager – Alessandria today Magazine
https://alessandria.today/ https://alessandriaonline.com/ https://piercarlolava.blogspot.com/

Un sincero augurio di una piacevole giornata…
Sempre col sorriso…
COTOGNO DEL GIAPPONE CHAENOMELES
La leggenda dei Fiori di Pesco
“Fiori rosa fiori di pesco stasera esco…” Così cominciava una splendida canzone di Lucio Battisti; questa è la stagione in cui questi alberi meravigliosi colorano i prati verdi si un rosa acceso.
Nel quarto mese, quando i fiori sono al massimo della bellezza,nel tempio sul monte i fiori di pesco cominciano ad aprirsi.Purtroppo, quando torna, la primavera è ovunque,inconsciamente.
~ “I fiori di pesco del tempio Dalin” (della grande foresta), di Bai Juyi (772-846) ~
Il pesco orna i giardini non solo con la sua bellezza fatta di rami colmi di fiori rosa profumati e appariscenti, in estate regala frutti polposi, quindi questa pianta è ottima sia per ornare con la sua bellezza ma anche per avere sempre a portata di mano un frutto fresco, dolce, succoso e sano.
Questa pianta è originaria della lontana Cina dove, in alcune zone, cresce ancora spontaneo e da sempre è il simbolo della rinascita, non a caso è scelto da molti poeti e pittori, ma anche da molte donne come tatuaggio, il quale significa bellezza, delicatezza, femminilità e fedeltà, è molto usato soprattutto in oriente, è un tatuaggio elegante, il rosa del fiore si fonde spesso con il colore della pelle e i rami scuri tipici dell’albero disegnano sottili linee sinuose come quelle della vita che riprende. Chi sceglie di tatuarselo è per simboleggiare una rinascita, una nuova vita, una nuova bellezza, soprattutto su parti del corpo lunghe come la schiena o le cosce che ne ricordano i rami.
La sua storia è molto antica, addirittura nell’antico Egitto era una pianta che produceva frutti sacri ad Arpocrate il dio del silenzio e dei bambini, ma fu grazie ad A. Magno che nel I secolo d.C. arrivò a Roma, l’imperatore se ne innamorò quando lo vide per la prima volta in Persia.
I fiori circondano la casa della quarta Huang,migliaia di fiori appesantiscono i rami.Le farfalle si rincorrono giocando,i bei rigogoli cantano felici.
~ “Camminando da solo accanto al fiume alla ricerca di fiori”, di Du Fu (712-770) ~
La leggenda narra che il nome della pianta derivi da “pescare“, questo perché sembra che un pescatore avesse trovato uno strano nocciolo nella pancia di un grosso pesce e seminandolo nel suo giardino ne nacque questa pianta dai fiori rosa.
Il significato di questi fiori è plurimo, in occidente simboleggia l’immortalità e la prosperità, regalare questi fiori significa amore eterno, augurio di vita prosperosa. In Egitto significano silenzio. In Giappone invece il pesco è considerato come protettore contro le forze del maligno. Mentre per i buddisti è considerato uno dei tre frutti benedetti, insieme alla melagrana e al cedro. Arbusto vigoroso e rustico,le foglie sono decidue, di forma ovata e con margine seghettato. I rami più giovani sono provvisti di spine. La fioritura è molto ornamentale e si compone di semplici fiorellini di colore rosa, rosso o bianco. I frutti sono delle piccole mele gialle e molto aromatiche.
Hanami
Hanami (花見? letteralmente “ammirare i fiori”) è un termine giapponese che si riferisce alla tradizionale usanza giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei ciliegi, i cui fiori si chiamano sakura. La varietà di questi alberi di ciliegio, usati a scopo ornamentale, si chiama prunus × yedoensis, conosciuta anche con il nome somei yoshino.
Questa tradizione, antica di più di un millennio, è ancora molto sentita in Giappone, tanto da provocare anche vere e proprie migrazioni di milioni di giapponesi dalle loro città verso le sessanta località più famose del Paese; ci sono inoltre le previsioni per la fioritura, come quelle meteorologiche, per sapere esattamente quando comincia la fioritura e fino a quanto dura. Lo spettacolo dei sakura in fiore occupa gran parte della primavera e si può ammirare da inizio aprile (nel sud dell’isola di Honshu) fino a metà maggio (nella settentrionale Hokkaidō).
Al giorno d’oggi la festa consiste, oltre che nell’ammirare la fioritura, nel consumare un sostanzioso picnic, spesso a base di sushi con birra e sake in abbondanza, all’ombra degli alberi fioriti.
I festeggiamenti continuano anche durante la notte, dove l’hanami cambia nome in yozakura (夜桜? letteralmente “la notte del ciliegio”) e i sakura vengono illuminati appositamente con delle luci.
Il fiore del ciliegio, la sua delicatezza, la brevità della sua esistenza sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della rinascita, della bellezza dell’esistenza.
Storia :
Yoshino (le cui colline in primavera si colorano del rosa pallido degli alberi in fiore) è la città d’origine dei ciliegi giapponesi: la leggenda racconta che gli alberi furono piantati nel VII secolo d.C. dal sacerdote En-no-Ozuno, che si dice avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbatterli. Comunque sia andata, gli yamazakura sono alla radice di centinaia di ibridi ottenuti in seguito e sono divenuti la varietà giapponese per eccellenza; l’imperatrice Jito (645-702) veniva qui per ammirarne la fioritura.
Luoghi rinomati per la celebrazione dell’hanami :
Parco Maruyama a Kyoto
Parco di Ueno a Tokyo
Castello di Himeji
Castello di Hirosaki, circondato da cinque mila ciliegi, ospita la festa dei ciliegi
in fiore dal 23 aprile al 5 maggio
Hanami in Italia :
Anche in Italia sta prendendo piede l’usanza dell’hanami: nel quartiere romano dell’EUR si trova il Parco Lago dell’EUR, dove nel luglio 1959 fu inaugurata la strada pedonale e ciclabile che attraversa il parco e che si chiama Passeggiata del Giappone in onore di tale Paese. In quell’occasione il primo ministro giapponese Nobusuke Kishi, in visita ufficiale in Italia, donò a Roma, a nome del proprio governo, numerosi sakura, ciliegi giapponesi da fiore, della varietà prunus x yedoensis, comunemente chiamati yoshino o somei-yoshino, molti dei quali piantati proprio nel parco dell’EUR.
Nel periodo di fioritura dei sakura (tra metà marzo e inizio aprile) è ormai d’uso trovare gente passeggiare e consumare picnic sotto la loro ombra. Non manca chi celebra l’hanami vestendo il kimono, abito tradizionale del Giappone.
La pianta predilige climi temperati in terra che contenga argilla e torba, non è una pianta che cresce molto alta per questo può essere tenuta anche in vaso, i fiori appaiono prima delle foglie proprio all’inizio della primavera, tra marzo e aprile. E’ consigliabile annaffiare molto la pianta quando è fiorita evitando i ristagni, mentre in inverno ha bisogno di essere concimata per poi sbocciare in tutto il suo splendore.
Esporre in una zona soleggiata o alla mezz’ombra.
la fioritura è primaverile, in marzo-aprile
CONCIMAZIONE: utilizzare dello stallatico ben maturo
IRRIGAZIONE: intervenire solo in presenza di esemplari molto giovani, dopo l’epoca dell’impianto, oppure in caso di periodi particolarmente siccitosi.
POTATURA: una potatura energica dopo la fioritura è opportuna per donare alla pianta una rinnovata arieggiatura.
MALATTIE: elevati sbalzi termici tra le ore diurne e quelle notturne, e piogge frequenti, possono favorire lo sviluppo di malattie fungine, in questi casi utilizzare un fungicida sistemico. trattamenti insetticida ad ampio spettro possono prevenire l’attacco di afidi e cocciniglie. trattamenti vanno praticati quando nel giardino non sono presenti fioriture.
TEMPERATURA: resiste molto bene anche al freddo piuttosto intenso, tollera il caldo non eccessivo. Per proteggere l’apparato radicale dalle gelate è opportuno pacciamare il terreno con foglie e paglia.
SUBSTRATO: questa specie si adatta a qualsiasi tipologia di terreno, anche quelli argillosi e calcarei.Il substrato migliore è profondo, soffice e ben drenato.
PROPAGAZIONE: per talea in primavera o per semina.
NOME SCIENTIFICO: chaenomeles
FAMIGLIA : rosaceae
NOME COMUNE : cotogno del giappone
CLIMA : temperato
DURATA : perenne
AREA ORIGINE : Giappone, Cina.
Aggiungo una nota personale : Adoro questi Sakura, o cotogni del Giappone. Ce n’é sono di diversi colori: rossi , arancione, bianchi, rosa…
Rosa Cozzi